I Feel Betta

E insomma l’Orietta -che beato piacere della vita però la sigarettina dopo il caffè, e che goduria il caffè dopo il Lyrica, credo che dell’Orietta ormai nn parlerò mai, ma mi ha commossa l’altro giorno quando mi ha parlato di suo marito morto quando lei aveva trentanni, e che una volta l’abbracciò da dietro mentre stava facendo i piatti e teneva contemporaneamente la bimba piccola in braccio e le disse bellissime le mie due donne, aveva i lucciconi agli occhi mentre lo diceva, e diceva che l’amore è la cosa per cui avrebbe dato la vita, e che era quella l’unica cosa che valeva la pena e per cui avrebbe lottato fino alla morte, contro tutti, e infatti aveva lottato, con i genitori di lui, con i suoi stessi genitori, in nome dell’amore, e poi l’aveva perso, così, all’improvviso, e la sua vita era andata a rotoli, con l’alcol e tutto e ora sono dieci anni che non beve e si sta riprendendo la vita ma non si riprenderà mai più quell’amore, rimasto unico e immutato. E mi diceva anche che Betta, te sei uscita da una fogna, ma da una fogna tale (lei parla così, non ha mezzi termini), dall’alcol e dall’anoressia insieme, che hai compiuto un’impresa titanica, e mi diceva che vedermi così felice le gonfiava il cuore, che è una gioia immensa per lei, e un miracolo per tutti, che io sia viva e così viva e forte da sopportare qualsiasi dolore, da affrontare con la forza di una bestia madre qualsiasi prova, dopo quello che ho passato, dopo LA fogna della malattia. E ora sto guardando da lontano Easy Rider per la trecentesima volta e oggi spono stata a mangiare da mama e mi sono avanzati i piselli buonissimi come li faceva la nonna Rina con l’aglio e il prezzemolo e lo zucchero, belli brodosi che il brodino è la cosa più buona, e dolcissimi li ho mangiati insieme ai carciofi e al riso integrale e stasera li ho rimangiati con la zuppa di miso e riso nero fermentato e adesso ho voglia di dolce, ho tanti di quei biscotti in casa, di tutti i tipi, che mi mancava solo di fare il pane al farro per domattina, e poi la mia casa diventa una panetteria profumata di lievito, tutta linda ora che ho lavato i piatti anch’io, ripensando all’Orietta e a quanto desidero anch’io un uomo che mi abbracci da dietro e mi dica bellissima, anche se sono senza denti anch’io, e la Gloria è tornata a pulire la casa e tutto è in ordine, regolare, io e il babbo a cena, la zuppa di miso bollente, la mamma che mi invia le foto del gatto dal cellulare, il dottore che si felicita della mia rinascita, lo psichiatra che ride delle mie battute, Gianni che mi offre il caffè e mi detta i miei ragionamenti maieutici da appuntare sull’agenda dell’asinello veg, il mio stomaco riassestato dall’indigestione di crema al cioccolato dopo una cura di bicarbonato, tanti amici che mi cercano, la mia sorella che mi caga, l’epifania che si porta via le feste ma non trascina via con sé il buonumore, 28 anni passati ma tanta vita che mi aspetta.