Stamattina mi assaggio la torta di farro, uvetta e noci che ho fatto l’altro giorno e ne voglio infornare un’altra versione coi pinoli per smaltire tanta di quella farina che ho, anche perché il babbo mi ha detto che finché non si svuota un po’ la dispensa non si compra più nulla da mangiare, ha ammonito anche la mamma, sto cominciando a diventare un’accumulatrice di beni alimentari che quando si apre l’anta ti si rovesciano tutte le scatole addosso, sono di quelle che si preparano ancora alla fine del mondo. Il babbo ieri mi ha comprato una mise da vera dark lady di Zadig & Voltaire che s’intona finalmente alla mia età di quasi trentenne e con cui mi presenterò alla prima della Valchiria di Wagner martedì prossimo: scarpe coi teschi al posto delle borchiette, pantaloni neri scintillanti, camicetta col fiocchettino nero e giacca e cappello da uomo anch’esso circumnavigato da borchiette argento e oro. Non vi dico quanto abbiamo pagato, dico solo: tanto. Tanto. Ma è un simbolo, abbiamo deciso: della mia crescita esteriore ed interiore, del mio passaggio alla maturità, che sarebbe già essere dovuto avvenire ma tra la malattia e il mio infantilismo ho sempre rimandato fino a ritrovarmi adesso a 28 anni suonati ad indossare un berretto di puffetta e a desiderare di essere viziata come una bambina a cui non si può dimostrare il proprio affetto se non in modo tangibile, esteriore, visuale. Invece sto scroprendo l’importanza dell’essenza, dell’importanza dei fatti più che delle parole, delle risate vis à vis piuttosto che i mezzi sorrisi da dietro uno schermo, del valore dei momenti vissuti più di quelli raccontati, del coraggio di vivere gli attimi piuttosto che gossipparli fino a renderli nel migliore dei casi inutili, nel peggiore nocivi e dolorosi, della riguardo verso l’altro, della consapevolezza della conseguenza delle proprie azioni, del fascino discreto e riservato del senso di responsabilità, della morigeratezza e della sobrietà, in tutti i suoi sensi possibili, e solo attraverso questi criteri mi posso permettere di essere un’eccentrica, una personalità esuberante quale sono destinata ad essere, un ciclone della natura nella mia irruenza, nella mia rinata felicità, nel mio impatto incisivo che ho sulle altre persone quando sto bene. Ieri nella pazza gioia delle compere mi sono fatta prendere la sigaretta elettronica, rossa, of course, e da quando l’ho comprata ho toccato solo una sigaretta vera (quella del risveglio), se anche mi dovesse rimanere quel vizio sarebbe sempre una contro venti al giorno, il nettare e vapore che svappo (ma lo sapete che ci sono comunità e forum interi di svappatori su internet? mi ci iscrivo nella foga dell’acquisto e lo frequenterò assiduamente come quello di cucina naturale) ha il sapore del tabacco puro e della liquorizia e non mi fa male, sono stufa di cose che mi fanno del male, posso ben dire stavolta che, in un’accezione molto cattolica e ipocrita della vita ma: urlando la propria felicità in buona fede ma ai quattro venti e facendo nomi prima o poi ci si impantana e sbagliando sbagliando -e io ho sbagliato tanto- s’impara.
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basta cose che fanno male… sono d’accordo! :* kiss
ti stringo forte, mi mancherai
E ti stanno anche molto bene! 🙂
grazie 🙂
Vivere è qualcosa di gioioso, è una scoperta continua tutti i giorni.. specie dopo i grandi errori. Ricordati che gli errori restano tali solo quando non si sfruttano per imparare qualcosa di positivo.. solo così diventano risorse e ti fanno innamorare ancora di più della piccole grandi cose quotidiane: di un affetto ritrovato, di un nuovo acquisto (che ti sta divinamente), di una torta che sforni senza sentirti più in catene.. di una libertà scoperta giorno per giorno.. perchè hai tanto davanti e c’è sempre tempo per tutto, amica cara! Quanto bene ti auguro non lo sai.. Ti abbraccio con affetto! Sincero e vero. Coraggio tesoro!! Sei grandeeeeeeeeeeeee 😀
ora devo solo avere il coraggio e la maturità di tacere, mi dicono.
Betty ai raggiunto la maturità di decidere da te questo é il coraggio Che Devi avere
Hai con l’h lo giuro é stato l’iphon
Seeee seeee e’ stato l’iPhone 😉
Praticamente ti sei comprata un vestito à la Iena di Q. Tarantino! 🙂
Non ti sta male, per niente… e sono convinto che farai pure colpo!
Però, una cosa…
E’ MikiMoz che ti parla, l’eterno dodicenne. Anche io sono sulla soglia dei trenta, anche io indosso spesso cose “poco seriose”, tipo t-shirt sportive o felpe ecc ecc… e anche io so di essere tremendamente immaturo nelle cose che fa. Dunque?
Non porti quel problema, affatto! Sii come devi essere, sono convinto che nelle situazioni che lo richiedono, saprai essere molto più adulta di qualsiasi persona che veste con chissà quale mise ma che dentro ha tre anni! 🙂
Un abbraccio,
ti aspetto sul mio blog quando ti va di passare 🙂
Moz-
ma infatti, la penso anch’io così
Splendida e sincera confessione , cara Elisabetta , e son sicuro che farai un figurone con la nuova mise da dark lady ! Vedo che hai un pò messo mano anche al fumo , brava!
… che bello vedere post e foto come questi! Evviva Wagner, evviva i teschetti… evviva la consapevolezza che le cose sono cambiate… 🙂
Ciao Elisabetta, soddisfare i propri desideri, costa un pochino, ma coccolorasi di tanto in
tanto fa bene allo spirito e al cuore
Un abbraccio
Mistral
che bello leggerti, davvero 🙂 ora poi, purtroppo per te ho anche preso a commentare e non ti salvi più 😛
certo che…se stivali con i teschietti è sinonimo di maturità allora io sono mooolto matura…in realtà non sugli stivali, ma ho vari teschietti sparsi sui capi d’abbigliamento che però nel mio caso mi fanno dimostrare 15 anni invece di 24 😀
scherzi a parte…non necessariamente vestire in un certo modo (tipo col cappello a puffo…che tra l’altro è carino dai!!) significa voler rimanere bambina, no? dipende dal valore che questo ha per te, credo!! però sono felice che tu abbia abbandonato hello kitty!!:D
le scorte alimentari pure io c’ho la tendenza a farle…per fortuna ultimamente mi sto contenendo, anche perchè vivendo sola vedo tutto quello che spendo e mi piglia male :P!!
Uahahaha scusa ti rispondo dall’iPhone che sto andando in centro da papà e mamma’ a farmi offrire il caffè (come vedi a soldi io non sto messa meglio ;-), grazie di leggermi e commentarmi per me e’ un piacere vedere questo blog vivo perché è un po’ la mia creaturina, c’è tanto di me anche se giustamente mi ha fatto abbassare la cresta Vichi e il mi babbo: parlo troppo! Il punto e’ che per me e’ terapeutico, forse dovrei soffocare tutta questo carburante che da quando sono rinata m’infiamma… Te che ne pensi, dovrei forse sublimare in un’altra forma la mia felicità?!
Ps w i teschi allora, cara la mia piratessa!! 😉