Non chiudete gli occhi perché stanotte mi ammazzo, per la trecentunesima volta, politicamente, scegliendone una carina, la corda col ciondolo di swarowsky. Con le mie vicende invece di un blog terapeutico io dovrei scrivere una serie di diari come quelli di Anais Nin, forse, scandalisticamente parlando, e traducendo il tutto in pochette di LiuJo, in un mondo di momenti di trascurabile felicità, di femminismo giornalistico sulla difensiva, di estasi culinarie di seminudi efebici raccontati dal Rapper bianchi, di rehab disintossicanti e suicidi beat fuorimoda, di remise en forme dell’Aforisma, e della capacità del gatto da adottare di abbinare un Rosso a un pesce Persico, di tanti modi di nascere e rinascere quanti sono i grumi germogliati di Quinoa rappresa nel mio vomito, di fallimenti psichiatrici dispersi nella burocrazia dei contratti strappati, di crisi scientificamente dimostrabile dal boom di libri venduti, di falsegrasse, di occhioni pestiferi di bimbi dell’amica punk che punteggiano a intervalli regolari l’interfaccia Facebook minimalizzata a regola d’arte, di menti geniali vendute a la7 per soldi che servirebbero a me per pagarmi un migliaio di copie da disperdere da un elicottero in Versilia a giugno, di stalker con tre lauree in tasca, io chiedo aiuto a babboemmammaesorella che non ti tradiscono mai e aiutatemichecazzo.
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Betty continua a scrivere 🙂 E’ sempre bello leggerti! Un abbraccio
Però , Betty, molto più interessanti i diari di Anais ..potrebbe essere un ‘idea!!
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