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Credo che valga la pena dirvi che non sono uscita dall’anoressia grazie a rituali magici, medicine, sciamani, santoni, esorcisti, cliniche riabilitative e ripetitive, né mi è bastato l’amore di familiari e amici, anzi, talvolta questo stesso mi è costato caro, e sono stata sul punto di perderlo; ne sono uscita con fatica, lavoro, insuccessi, sconfitte, solitudine, panico, pazienza, apertura, tenacia, lacrime, ricerca, anni di terapia e contrattazione con una bambina stizzosa, rigida, viziata e rancorosa dentro di me che non saranno gli ultimi, e un’instancabile sorriso e forse curiosità. Stare al di qua dello schermo. Starci dentro. Cosa c’è che mi perdo. Riappacificare corpo e anima con l’umiltà dell’imperfezione non è uno scherzo per tutti: la verità è che io non sono bella, non sono magra, non sono buona, non sono famosa, non sono ricca, non sono simpatica, non sono forte, non sono brava, non sono protagonista. Ma sono una particella di tutto l’invisibile resto.

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15 commenti su “Un giorno da leoni
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  1. Leggere questo post mi ha dato uno scossone. Grazie e a proposito dell’ultimo articolo che hai scritto in bocca al lupo per mercoledì!

  2. Non potevi scrivere parole più belle.. ti vorrei stringere forte. Solo una cosa sbagli: ciò che dici su di te. Perchè sei bella, unica e speciale proprio perchè sei come sei.. e nessuna è come te. <3 Sei unica e sono fiera, fierissima d'esserti amica. Un bacione!

  3. Solo una particella.. ma che particella! =)
    Solo tu sai-e non sai-quel che sei, quel che hai passato, quel che senti.
    Sicuramente hai una tenacia che non è da tutti.
    Un bacione!!

  4. Stare a guardare, commentando, pontificando… è un altra cosa. Dentro lo schermo è sempre lotta e dura. Tu sei più che una particella, sei importante.

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