Sto bene, anche se nessuno ci crede. O forse sì, ma hanno paura e si mettono sull’attenti per ogni piccola cosa, ma sto migliorando a vista d’occhio, e non ho nessun motivo per negarmelo. Devo anche imparare ad apprezzare i miei passetti avanti e le mie vittorie quotidiane invece di guardare soltanto agli insuccessi come ho sempre fatto. Il perfezionismo clinico deve essere acqua passata, ormai ho 28 anni, sono quello che sono e quello che ho fatto pazienza, non mi sono laureata, non ho ancora un lavoro, ho l’invalidità civile e ho vissuto un anno e mezzo a spese della asl, è vero, ma mi è servito, e ora mi metto di buona lena a fare in modo che tutto questo non sia stato tempo sprecato, mi sono iscritta al corso di teatro, che fa tanto menopausa ma mi aiuterà forse ad esprimermi più apertamente invece di tenermi tutte le emozioni dentro e poi sfogarle con qualcosa di nocivo verso di me, che poi si riversa in tutti gli altri, coloro che in qualche modo mi amano, nonostante tutto lo sbaglio della natura io probabilmente sia. Mi iscriverò anche al corso di scrittura con Marco Vichi, per vedere se mi darà uno stimolo a smuovere i coglioni e ad uscire dall’intorpidimento delle mani e a riprendere le parole e la tastiera senza stress, ma con scadenze e regolarità, cosa di cui ho un estremo bisogno anche fisico, di orari, di equilibrio, di punti fermi, di regole e recite da introiettare e fare mie come leggi e rituali quotidiani affinché la mia breve permanenza sulla terra non sia del tutto inutile come in realtà credo sia per tutti ma almeno mentre sono in vita ho bisogno di un senso, di un démone, anche fasullo, ma che mi trascini fuori dal letto ogni mattina per fare l’unica cosa cui tutti siamo destinati: invecchiare e, sommessamente, morire. Ma non di propria mano, io amo questa stupida vita!
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c’è un tempo per raggiungere ogni obiettivo che si desidera.Non accantonarne nemmeno uno.
un abbraccio.