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Il castagnaccio e la torta di cachi

Il bisognino faceva trottar la vecchia, diceva il babbo mentre calpestavano le prime foglie cadute. Era il primo di dicembre ed era sobria e imbottita del farmaco della serenità, avevano fatto il castagnaccio coi pinoli e l’uvetta immersi nell’impasto invece che in superficie, se l’erano mangiato x colazione insieme al caffellatte di avena ed erano entrambi d’accordo sul profumo delizioso e la bontà della farina, che nelle ricette semplici faceva la vera differenza, non avevano fatto in tempo a comprarlo perché il babbo l’aveva voluto infornare la sera precedente dopo cena, ma anche senza il rosmarino la torta era rustica, densa, piacevolmente casalinga, con i bordi di crosta oleata che erano la sua parte preferita e quidi aveva deciso di seguire il suo istinto, la sua voglia dia addentarlo senza sminuzzarlo in mille pezzettini di due millimetri quadrati, ma di afferrarlo con le mani e morderlo a grossi bocconi pastosi triturando coi denti i pinoli interi e sentendo appoggiarsi sulla lingua i dolci acini raggrinziti d’uvetta. Il caffellatte d’accompagnamento era bollente e schiumoso come lo voleva lei, si era alzata di ottimo umore e si era sorpresa di quanto da un giorno all’altro potesse mutare il suo stato d’animo, solamente il giorno prima si sentiva crollare il mondo addosso per il fastidio di non aver adempito a tutti i suoi doveri, di non aver prodotto dialoghi né creato la decorazione della sua giornata, invece quella mattina aveva accompagnato il babbo dall’ottico e gli aveva detto quanto gli stavano bene quegli occhialini polo Ralph Lauren color moccio-d’inverno, erano anche stati a comprare l’albero di natale ed era tutta eccitata nell’attesa che gli montassero le lucine e lo spruzzassero di neve così da essere pronto per essere addobbato con tutte le pallone decorate scandinave che avrebbe comprato nel pomeriggio con la mamma prima di andare al cinema e parlare di New York. E ancora prima avrebbe preparato la torta con tutti quei caki che le aveva portato la compagna del club degli alcolisti in trattamento, che era più di ventanni che non beveva ed era in grado di coltivare alberi nel suo giardino, ma doveva ancora cercare una ricetta che fosse il più disgustosamente vegan e integrale e macrobiotica possibile, magari immangiabile, e per questo stoicamente deliziosa. Il babbo aveva sintonizzato Sky su A Cristmast Carol con Colin Firth e la casa si era accesa di tintinnii e campane. Il suo weekend si stava riempiendo di piccoli compiti e corse da un capo all’altro della città, da un angolo all’altro della casa, da un fornello all’altro, tra la sciacquatura delle tazze della colazione e l’apparecchiatura per il pranzo, tra le ciotole appiccicate di grumi di farina di segale e sciroppo di mais che colava dai bordi del barattolo, dal letto rifatto alla sciarpa ripiegata nel cassetto, portati a termine con una maniacale soddisfazione nel seguire i binari in cui doveva stare bene incanalata per tenersi fuori dalla psichiatria e affermarsi libera, lucida, indaffarata, sazia, gentile, soprattutto verso se stessa e di conseguenza con gli altri, e un morboso amore per la coscienza pulita.
Castagnaccio (ricetta di Sefyjoog, scusate la foto già morsicata):
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Ingredienti:
farina di castagne 500 gr
acqua 750 ml
pinoli 100 gr
uvetta 100 gr
olio evo
1 pizzico di sale
rosmarino fresco
Procedimento:
Per prima cosa fate preriscaldare il forno a 200° , circa mezzora prima di infornare il castagnaccio. Prendere una ciotola grande e cominciare a setacciare la farina per togliere i grumi. Poi aggiungere un pizzico di sale abbondante e di seguito l’acqua e mescolare fino ad ottenere una pastella amalgamata bene e morbida.
A questo punto aggiungete alla pastella l’uvetta, i pinoli e (facoltative, io non le metto) le noci tritate grossolanamente  (tenete da parte una piccola parte di questi tre ingredienti che vi servirà per cospargere la superficie del castagnaccio).
Prendete una teglia bassa e spennelatela bene con abbandonante olio. Versateci poi l’impasto che dovrebbe essere circa 2 cm di altezza. Cospargere il castagnaccio con gli ingredienti messi da parte e con gli aghi di rosmarino freschi, poi versarci sopra due cucchiai di olio. Infornare per 30 minuti a 200° fino a che si sarà formata una bella crosticina tutta crepata.
Torta di cachi, uvetta e pinoli

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Ingredienti:
farina integrale ai 5 cereali 500 gr
acqua 550 ml
pinoli 100 gr
uvetta 100 gr
olio di mais 100ml
zucchero integrale di canna 100g
12 cachi maturi
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Procedimento
Togliere la polpa dai cachi con un cucchiaio e raccoglierla in una ciotola, in un’altra ciotola mettere la farina, il lievito, lo zucchero, un pizzico di sale e mescolare, poi unire l’acqua, l’olio di mais, l’uvetta precedentemente ammollata nell’acqua e la polpa di tutti i cachi, mescolare bene, versare in una teglia foderata di carta da forno e infornare per 35/40 minuti, fare la prova stecchino. E’ una torta molto casereccia e rustica, sembra più un pane ai cachi, dipende dalla dolcezza di questi ultimi. Per la ricetta mi sono liberamente ispirata a questa.
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14 commenti su “Il castagnaccio e la torta di cachi
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  1. La torta di caki purtroppo contiene lo zucchero…. ma il castagnaccio è perfetto!!!! pensa quest’anno non l’ho ancora fatto, e vedere la tua versione mi ha proprio fatto vernir voglia…. se ti fa piacere lo puoi inserire 🙂

  2. Betty! come lo vorrei!
    Ma, con quella bestiola (il diminutivo è d’obbligo…per quieto vivere) dicevo con quella bestiola di marito….
    comunque, magari vieni a qualche museino con noi,,,,che dici? ci si potrebbe accordare…
    sarebbe così bello aggirarci per quei luoghi magici insieme…

      1. la foto già morsicata è una vera delizia!
        Ciao, Baby!
        Sabato mattina al Bargello…
        Sabato pomeriggio, Palazzo Pitti…
        Pranzo e cena all’Osteria di Giovanni
        Nanna all’Hotel Rivoli (sempre lì…)
        Domenica mattina Battistero
        pranzo ancora da Giovanni…(che mi piace proprio come cucinano!)
        pomeriggio, presto…S, Maria Novella…
        partenza ore 17.00 forse…se marito trova biglietti.
        Tutto organizzato
        Baci, Bettybaby!

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