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La tentazione di esistere Post mortem Self

Scorrimento rapido di pensieri
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Sto scrivendo freneticamente, i caffè mi accelerano, le mani non stanno al passo sulla tastiera, scrivo anche su carta, la carta tiene, mi afferra, mi cinge, la penna freme, il babbo risponde, la vita è bella, è veloce, è lenta, è psichiatricamente ancora disturbata ma cento volte meglio di Natale, giorno in cui i dottori dissero a mia madre che non avrei rivisto l’alba dell’indomani. Ora arriva l’esatate, anche se non si vede, la sento io nelle vene pulsare, i minuti si allargano e le ore inchiodano.

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Elisabetta Pendola

SEO specialist. Specialista SEO organica appassionata di cibo, alimentazione sana, colori e buonumore.

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8 commenti

  1. Mi associo mostrando curiosità riguardo il tuo romanzo 🙂

  2. peyton dice:

    Figo! E la scrittura è incredubilmente catartica.
    e che racconti nel tuo roamanzo? facci sapere se lo pubblichi ok?

  3. peyton, sto scrivendo il mio romanzo, finalmente

  4. Sara, carissima Sara….. sto veramente, ma veramente meglio, vorrei che tu mi vedessi adesso, certo, la paura è tanta tanta… vorrei farti coraggio anch’io, per quanto mi è possibile, da qui, sono contenta che tu mi legga (e riferisca tutto al babbo LOL heheheh)

  5. decisamente Sì, dott! 🙂

  6. psichiatra grasso dice:

    Dove ti trovi ora stai meglio?

  7. peyton dice:

    Bello. Forse un giorno potrò dire lo stesso. cosa scrivi?

  8. Sara dice:

    Ricordo bene il 25 dicembre 2011. Ero in Umbria a casa di mia madre e ho ricevuto la telefonata di Stefano, il mio collega. Mi diceva che Elisabetta non ce l’avrebbe fatta. Guardavo il fuoco nel camino e non capivo, sentivo le parole e non capivo. Impossibile, forse la conversazione è disturbata… forse ho capito male. No, avevo capito bene, Elisabetta forse avrebbe chiuso gli occhi la notte di Natale. La notte più lunga, per dare tempo a Elisabetta di riemergere. Oggi leggo quello che scrivi e come quel giorno davanti al fuoco, anche oggi sotto la pioggia quasi non credo a quello che leggo. Leggo voglia di vivere, di nuovo, forse, almeno un pò, un’alba dopo l’altra. Che arrivi per te il giorno più lungo, in cui la luce e il calore non smettono mai di pulsare nelle tue vene. Che il prossimo Natale tu sia sotto l’albero a scartare il tuo regalo e ad avere voglia di prendere a piccoli la morsi la tua profumata fetta di panettone 🙂

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