Nel bene e nel male, nel poca o tanta spensieratezza o luce del giorno, posso farcela anche remando al contrario, o se mi sembra la giornata una sequenza di mulini a vento battaglieri e minacciosi. C’è un filo che non si spezza, una linea che non dice “dove andare” ma “Vai” nella mia voglia di vivere senza ancora una collocazione definita o senza che sia uno stupido comandamento, che regge e tiene forte anche quando il resto dei cavi e di comunicazione o di molecole soffici nell’atmosfera e conduttrici di calore nell’aria sono completamente sfibrati, tesi, e suscettibili a ogni respiro che assomiglia così a sussulti trasalire inquieta in cerca gli occhi cercano gli occhi cercano, non hanno più tanta paura ma cercano e non sanno dove guardare, anche quando le parole hanno una direzione e un destinatario. Non tutto va bene, e soprattutto non va regolarmente bene, il mare interno ed esterno è tutt’altro che calmapiatta, per questo raccolgo qui anche le tempeste, sono quasi sicura che una nave che non attraversa mille intemperie non giunge intera al suo Faro e alla sua Terra e che sia più utile (e bello? di valore?) alla fine averle attraversate Io non voglio che giungano tante schegge perfette di una crociera in frantumi perché il timone è stato abbandonato, voglio giungere anche se fosse su una zattera incagliata dappertutto, battuta da ogni rovescio, e tenuta insieme dalle stesse croste e scogli e gusci che su di essa hanno fatto scudo e coesione. Non si molla il timone, mai!!!!!!
Dimmi tutto!