Sto scrivendo Racconti a Raffica. Tutte queste parole vuote: Riflettere. Rimanere. Restare. Tutte queste parole che mi sono venute in mente all’improvviso con le onde cerebrali assuefatte al tg ma sintonizzato su un altro canale oscuro dei sensi e dei Ricordi e che iniziano per R. Possibile che io abbia avuto fidanzati (Ragazzi? un tempo si chiamavano ancora così, l’Italia vinceva ancora ai mondiali di calcio, l’IPad da cui scrivo compulsivamente anche mentre spunto i fagiolini era fantascienza, ma un tempo mi tingevo anche gli occhi di nero kajal indelebile, dicevo di avere un autista, trabballavo sui tacchi a spillo degli stivali borchiati di Dolce&Gabbana, e portavo al polso l’orologio d’acciaio smerigliato con Hello Kitty, e sì, se mi volete schifare, bannare, defolloware da twitter e togliermi l’amicizia su facebook e sputare addosso per questo, lo potete fare, non mi offendo anzi quasi quasi mi defollowo da sola, se ci penso, già allora mi veniva detto che ero troppo vecchia per vestire di Rosa, per fare la verticale in piscina, per comportarmi e sculettare come una piccola Lolita incazzata insieme a quella terrorista avvelenata fingendomi una giornalista di ultimo grido, strizzata in uno Chanel alla Fiera del libro di Torino e che si intravedevano già le mia zampe di gallina attorno agli occhi e che no, non era carino vomitare un Negroni sui piedi del mio futuro editore), uomini che cominciavano con tutte le lettere dell’alfabeto (esagerata) ma che io non sia Riuscita a sbrigliarmi e a liberarmi delle Rovine di tre scrittori: io non posso fare la scrittrice, questa è la Realtà. Se lui è scrittore, te vai a lavare le scale, e avrai finalmente una dignità. Che poi ho avuto anche qualche soddisfazione nella vita, con la frequenza in cui la gente pesca una patatina dalla ciotolina dell’aperitivo, io venivo Ricoverata. Potevo desiderare un vita più intensa? Dormire legata e imbavagliata nella stanza accanto al carcerato (un assassino?) piantonato giorno e notte da due squadroni di pura Pula inguainata di Rivoltella nella cintura, accidenti, quella sì che era Pula che ci credeva. Pazza! Pazza! Pazza! E’ più facile essere pazzi se si è donne? Devo ammettere che di pazzi famosi uomini ce ne sono stati, in questo la pazzia è abbastanza democratica, ma nessuno di questi era un muratore, o un coltivatore di granturco. Erano tutti scrittori. Mi lamento perché non ho un marito a cui non Raccontare quello che scrivo e non seziono petti di pollo da spadellare separatamente dal mio tofu alla normanna. Qualcuno che mi Revisiona, Ridimensiona, Razionalizza, qualcuno che Ride con me della cosa più divertente al mondo di cui parlare, sparlare, e ridicolizzare: me. Non posso stare da sola in casa a scrivere, sia pure con in mano un caffè Hag, come fanno gli scrittori veri, temporeggiare, procrastinare (Dio, non riesco neanche a procrastinare!) scribacchiare, Rileggere, correggere, correggermi, disciplinarmi, divertirmi, appassionarmi, non riesco neanche a guardare i video di Albanese su youtube senza piangere, mi viene la depressione quella depressione nera in cui solo la solitudine di quando sai che qualcuno sì tornerà, ma non ancora, forse tra due ore, o tra quattro, quando potrai aprire bocca di nuovo Rivolgendoti a qualcuno e non lasciare le parole a mezz’aria sbattendo la tua stessa voce contro i muri e sentendo gli eco dei grilli dell’estate che avanza come una sentenza e delle spiagge punteggiate a macchia d’olio dell’ultima sfumatura, o qualsiasi altro titolo che uscirà questa estate, e sdoppiandoti e comprimendoti la laringe per fare la voce diversa pur di sentirti in compagnia, sulle scie del tg che non ti interessa ma Ravviva la casa, ti fa sprofondare. Si usa la parola sprofondare per descrivere lo stato d’animo della persona depressa, una persona depressa striscia per terra, ha le gambe pesanti, potrebbe essere anoressica, e pesare trecento chili di tristezza. C’era una volta un’isola e un bambinone che ordinava la pasta allo scoglio in tegami di alluminio e se li faceva portare su in casa, non era nel pacifico non era molto lontana, il tempo di un traghetto giornaliero che attraccava nella spiaggia più cvonsumistica e poi si doveva fare mezzora in macchina per Raggiungere quella bella, quella coi bambini educati, perché Lui voleva portarmi nel posto migliore, affacciato sul faro. Non gliel’ho mai detto, lo dico ora perché non so fare la scrittrice e inventare storie, o perché forse da allora non penso ad altro, non l’ho mai detto a nessuno, nemmeno a mamma Ranocchia, ma c’era qualcuno che nasceva quella notte in cui frinivano le stelle e i pesci danzavano. Sarebbe stato educato. Avrebbe assunto le RGR. Razione Giornaliera Raccomandata di amore. Avrebbe visto il mare come prima cosa, l’acqua limpida e pura, forse le cose sarebbero andate ugualmente così, cioè male, e nel mare io l’ho liberato, lo lascio a te e trattalo bene perché ti do in custodia un prezioso Regalo. L’ho Rimosso, e vado avanti, ma se fosse stato, avrei deposto le armi, segato i tacchi, Rifiutato l’inedia, Represso la Rabbia, firmato la Resa.
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Bellissimo, l’ho letto di fretta, non ci ho capito niente, ma mi è piaciuto davvero tanto lo stesso, così, a pelle: complimenti! 🙂
Vabbè allora rispondo con una cazzata…
10 per te? Ecco perchè non ne trovo nessuno per me!
Non è vero, non è quello il motivo, è che ho superato gli anni…Sei forte ragazza!
Hahaha me fai morì!!!
altro che bandiera bianca !!!
betty finalmente una “stroncatura”!!!utilizza bene quei dieci minuti che il Liquido volante ti ha lasciato,,,, fanne tesoro e vai avanti, lenta ,ma avanti come in tutte le altre cose della vita tvb
uno zibaldone dove hai messo di tutto, di te, e che proprio per questo “significa poco”.
siamo oltre trottolina, non ci si emoziona più per la tua cartella clinica, almeno me che di codeste ne tengo tante 🙂
sei il primo caso al mondo di proto-scrittrice cui andrebbe inibita la tastiera per ventitre ore e cinquanta al giorno, vedresti come si apprende a filtrare l’esperienza significativa per arrivare a “spaccare”.
Spacco tutto non è una buona tecnica, Hellobetty. 🙂
d’accordo sui dieci minuti, se non altro perchè almeno così si riesce a starle dietro, io ultimamente non ce la faccio
perchè…prima ce la facevi?? 🙂
se uno come betty vuol fare lo scrittore deve pensare a una sola cosa:
riconoscere finalmente che c’è un lettore “adulto” dall’altra parte della fiera
che è molto diverso dal fan scatenato del blog
il lettore lo ammazzi se non cambi punto di vista ogni tanto
semplicemente non ti legge più perchè ha i maroni grandi come dopo chernobyl..
il fan no, il fan al contrario gode dell’eterna ripetizione
bisogna che uno si decida
di qua o di là
Porca Maremma: c’hai proprio ragggione. Ma non posso avere tutte due: lettori e fan? È scrivere tutte due le cose. 😉
vero, però io non ho ancora capito da che parte sta un blog, cioè un blog è fatto per i fans o per i lettori? è chiaro che lei sta scrivendo per i fans (forse negli ultimi tempi un po’ meno e questo è un buon segno) ma lo sta facendo appunto su un blog, e forse un blog è fatto per portare la gente da qualche altra parte, è vero che poi ci devi andare anche tu da qualche altra parte e in questo senso i tuoi consigli vanno senz’altro seguiti, io però quello che mi sento di dire è che è difficilissimo trovare una blogscrittura che riesca a confinare anzi a sconfinare nella letteratura, e questo è uno dei rarissimi casi, poi certo se solo rileggesse quello che scrive sarebbe meglio, anche se c’è sempre il rischio che poi si correggerebbe troppo… bè ma l’equilibrio non è facile da trovare per nessuno
vero, però io non ho ancora capito da che parte sta un blog, cioè un blog è fatto per i fans o per i lettori? è chiaro che lei sta scrivendo per i fans (forse negli ultimi tempi un po’ meno e questo è un buon segno) ma lo sta facendo appunto su un blog, e forse un blog è fatto per portare la gente da qualche altra parte, è vero che poi ci devi andare anche tu da qualche altra parte e in questo senso i tuoi consigli vanno senz’altro seguiti, io però quello che mi sento di dire è che è difficilissimo trovare una blogscrittura che riesca a confinare anzi a sconfinare nella letteratura, è questo è uno dei rarissimi casi, poi certo se solo rileggesse quello che scrive meglio, anche se c’è sempre il rischio che poi si correggerebbe troppo… bè ma l’equilibrio non è facile da trovare per nessuno
Ah l’equilibrio!!!! Ah la bilancia!!!!
Dai dai, prenditi una redbull 🙂
,ma io non conto niente, sono solo uno dei dieci ragazzi 🙂
vivaddio che si può fare la mazza che ci pare, sai la stima e blablabla..
se parliamo di scrittura però, dovresti far tesoro
tesssoro! anzi 😀
Ma il blog e’ blog, la scrittura bella e modesta, la tengo un po’ privata, sul blog solo cazzate! :-*
Sono d’accordo AlexG, Betty siamo oltre, devi scrivere per un lettore più che per un fan. Solo che secondo me il tuo lettore può essere il blog. Non so se il tuo stile cambia se scrivi per il blog o altrove, o se quello che scrivi non lo scrivi per uil blog ma poi lo metti qua, o è tratto da qualcosa con un respiro più ampio. Boh, in realtà non so una mazza. Non è vero che non sei una scrittrice, ma se non riescia scrivere altro, prendi quello che hai scritto per il blog e organizzalo… A me hanno proposto di farlo ma ho uno stile troppo diaristico sul blog non posso riuscirci, e poi sono una schiappa, ma tu no, quindi potresti provare.
ps: il prezioso Regalo cos’era?
ehm…un uomo 😀
Ti ammiro e ti stimo!!! 🙂
<3
credo che sei una delle più grandi scrittrici del mondo, non sto scherzando… e se vengono quelli dell’ambulanza glielo spiego
Grazie allora ti chiamo se scardinano la porta perché c’ho paura e non li faccio entrare
veramente l’ambulanza la temevo per me, per la mia affermazione spregiudicata… comunque se servono stroncature io qualcuna ce l’avrei solo che mi sembravano dei dettagli di fronte a tutto il resto
No grazie voglio solo complimenti 🙂