Ho fatto l’ultimo castagnaccio della stagione, della mia stagione di castagnacci forsennati, e non vedo l’ora che arrivi di nuovo l’autunno con i suoi profumi di bosco umido, con le sue spore vagabonde a partorire i funghi, con le zucche arancioni che si accampano tra i raccolti e che racchiudono lumicini ai bordi delle strade. Non vedo l’ora che arrivi l’autunno perché sarà il mio ultimo compleanno con il prefisso due, e devo condensarmi di tutta la vita che ho perso attaccata a una flebo, sono stata un’inflebata fino al midollo, poi è nata la mania del castagnaccio, poi la cannella è svaporata a forza di aprire il tubetto per cospargerla sulle mele del crumble, ho la presunzione di conquistare un uomo, l’uomo per cui mi sento di essere la donna perfetta, non perché io sia perfetta, tuttaltro, ma perché sento di essere quella perfetta per lui, sapete quella sensazione dove il destino vi pare una pagina già scritta in appendice tra il vostro libro di ricette infallibilmente sbagliate, e poi girate pagina, ecco, sapevate di avere in casa gli ingredienti giusti, il mio amore è una calda zuppiera di tagine, lunga cottura senza rimescolare, nel frattempo vi siete dedicati ad altre cose, dolce e salato, lo lascio macerare a fuoco lento, le sue labbra sono due prugne succose, in piccole dosi, io mi sento desiderare le prossime cucchiaiate.Ecco è arrivata la Patty, e tra poco arriva anche la Raffa, tutte amiche della mamma, io mi mimetizzo nella shabby-riserva-naturale della casa, padroneggio la cucina con disinvoltura. Anche oggi è il regno delle donne, quelle che conosco meglio, quelle così femministe che finalmente posso parlare di uomini.
Dimmi tutto!