Mi sono svegliata subito al primo suono della sveglia, passavano la Jupiter di Mozart, sono sgattaiolata fuori dal letto pensando di riuscire a farmi la doccia prima ancora che il babbo aprisse gli occhi ma evidentemente mi ha sentita alzarmi perché si è svegliato subuto anche lui e mi ha detto, non hai detto ancora cinque minuti e hai sotterrato la testa sotto il cuscino come al solito, secondo me è buon segno, vuol dire vedere l’oro dritto nel cavo orale della mattina. Ho riempito d’acqua la macchina del caffè e ho preso le medicine fatate, mi sono infilata il piumino sopra il pigiama e ho portato fuori il cane senza le cuffie, così da sentire tutti i rumori dell’alba, i miei stivali che un passo dopo l’altro scricchiolano sopra i baccelli di carruba che si trovano lungo la strada che percorro fino al posticino sotto il quale scorre un rivolo tenue e accanto al quale passano i treni, non so perché, adoro il rumore dei treni che passano, mi danno l’idea di possibilità, di valige issate a fatica dalla mamma e dal babbo, di emozione gonfia nel petto la mattina presto a fare colazione al mcdonald della stazione tenendo ben stretti nella manina i biglietti da convalidare, del babbo che fuma l’ultima sigaretta prima di partire, e di una me preoccupata che il treno possa lasciarlo lì, del far finta di soffiarsi il naso con un fazzolettino bianco per salutare chi rimane. Sono tornata e mi sono letteralmente buttata nella doccia, cercando di far veloce, impaurita dal freddo umido che provo ogni volta che esco, tutte le volte dico, oggi non la faccio, sono pulita, ma alla fine la faccio sempre, sconfiggo la fatica, e sciolgo via tutti i nodi dai capelli e dei sogni che ho fatto durante la notte e che da qualche giorno stranamente mi ricordo, che sia l’effetto delle gocce? ultimamente, quando sono stata male, avevo smesso di sognare, o almeno di ricordare, stanotte invece ho sognato di trovare il budino di castagne del ristorante in fila nel banco frigo del supermercato, come se ci avessero rifilato un dejavu, ho sorriso, è come se avessi pensato che quando voglio le mie castagne, le castagne sono lì, per me, e io le castagne le voglio sempre. Ho salutato con raccomandazioni il babbo che usciva per andare al lavoro, mi sono accesa una sigaretta, ho eseguito due o tre piegamenti per sgranchirmi della posizione del sonno avvolta a feto, ho chiamato la mamma per chiederle se mi aveva trovato il costume per andare in piscina, me l’ha consigliato la psicologa, dice che mi farebbe tanto bene, ora che sto ingrassando (lei non ha usato propriamente queste parole eh) muovere un po’ i muscoli ed elasticizzare il corpo in cambiamento. Io non potevo essere più felice, da piccola dovevano forzarmi a uscire dall’acqua perché io mi sarei fatta venire le dita lesse, raggrinzite, pur di rimanere ad affondare e far riemergere la testolina sotto l’acqua, reduce da capriole e verticali, immaginavo di essere una sirena e puntavo i piedi o li flettevo a seconda di come si sarebbe trascinata la mia flessuosa coda, sognavo di essere una ninfa del mare che derubava i naufraghi della loro anima e che prima o poi avrei catturato il mio Ulisse. Ora vado a fare colazione, alzo il volume dei Beatles, mi tirò giù sulla vita il golfino bianco ricamato, ascolto la mia pancia e sento che ha ancora molto da dire. Update: E’ ufficiale, sono fanatica, sono sfagiolata, sto scrostando di nuovo il forno mentre scrivo e con la terza mano fumo, ho rifatto il castagnaccio, per terapia, questa volta sottile sottile come una sfoglia morbida e densa di pasta uvetta e scorza d’arancia, il pensiero al crumble metafisico che mi ha spadellato in quattro e quattrotto su due piedi la mamma per il dopo pranzo. Ora vi spiego perché metàfisico, perché è un metà crumble, ovvero solo la parte di sotto, la parte fruttosa, senza le briciole sopra. In pratica mele spadellate nella margarina, che è il male lo so, ma era da finire, cannella, noce moscata e vaniglia, rosolate a fuoco alto per qualche minuto, e il dolce è pronto e lo stomaco gonfio ma l’anima lieta! Grazie, mamma, soprattutto per le parole che ci hanno accompagnate intorno a un tavolo.
Clicca per votare questo articolo!
[Voti: 0 Media: 0]
i componenti li adoro tutti, dubito sulla riuscita facendolo io..ma ti saprò dire 🙂
vedrai è facilissimo, non è difficile come fare una torta con il lievito…
Io sto castagnaccio voglio proprio imparare a farlo, mi hai incuriosita a furia di parlarne!ricetta e modalità???se non vuoi postarla qui ti lascio la mia mail se ti va, ma aspetto il tuo permesso, eh eh..paranoie mie, scusa(non faccio nulla senza permesso per paura di forzare la mano, di esser di troppo, di esser fuori luogo,etc etc…). viva i sogni ricordati!!!io ancora ricordo solo gli incubi e rari pure, è un sonno vuoto il mio, ma ho sempre dato la colpa ai farmaci..chissà se poi è vero, mah. smack
anche io fino a pochissimo tempo fa non sognavo e credo proprio che siano i farmaci, guarda la ricetta del castagnaccio è semplicissima mescoli farina di castagne con un pizzichino di sale, acqua e olio d’oliva, aggiungi qualche scorzetta d’arancia e un po’ d’uvetta ammollata, giri e versi in una teglia oliata, ricopri con pinoli aghi di rosmarino e se vuoi qualche noce spezzata e in forno a 175 fino a quando non vedi le crepe in superficie. ti piace?
ma è tua la Nissan Juke della foto? che carina, una macchina fuori dagli schemi che mette allegria 🙂
A
sì è la juke!
Ciao Elisabetta piacere di conoscerti. e di conoscere il tuo blog.Pensa che capita anche a me di sognare dolciumi, non conosco il significato di questi sogni, ma adesso so che che non sono la sola a fare questi sogni. un abbraccio , buona serata Daniela.
no non sei la sola!!!! 😀
Cara Elisabetta , complimenti per la prova del fuoco..vodka in frigo !! Il fatto che ricordi i sogni è un buonissimo segno , ma che alla tua età debba sognare budini di castagne e non qualcosa di più di più intrigante..beh insomma!! Benissimo la piscina : il nuoto è lo sport più completo e scioglie e fa lavorare tutti i muscoli. Vai presto.
vado domattina!
Good day anche a te!!!!!!!!
bella come sempre!
troppo buona
Ciao Betty 🙂 è un po’ che non commento e mi dispiace perchè avrei voluto sostenerti in alcuni momenti difficilit…comunque sia ti ho letta sempre e tifato per te, e sono felice di sentirti più su ultimamente!!…anche per me le ultime giornate non sono state esattamente facili ma si va avanti 😉
sai che anche a me piace molto ‘juppiter’ di mozart? ma le sinfonie di mozart in generale (poi vabbè non ho una gran cultura in quato campo)
mi rivedo in molte cose che hai scritto del resto….dalla tipologia di sogni (:P), alla gioia di farsi una bella doccia calda da cui però non si vuole mai uscire…per poi setirsi così bene, rigenerate e pulite…. al piacere immenso nel nuotare e stare nell’acqua….qui dalle mie parti si dice ‘finchè non si hanno le dita ‘vizze” 😀
e poi…beh anche io non vedo l’ora di fumarmi una bella sigaretta ehehe (lo so, non è il massimo, ma sento che 4-5 al giorno mi fa bene mentalmente concedermele!!)
un bacione Betty e a presto!!
grande Cassy! 4-5 sigarette mi sembra un ottimo compromesso io viaggio sulle 20! -___- grazie per il tifo, hai ragione dalla doccia calda non si vorrebbe uscire mai mai per immergersi nel freddo umido, brrrr
avrei un link da mandarti ma non vedo la tua mail. te lo metto quì?
vai. comunque la mia mail è dandyna@gmail.com
Tanta, tanta energia e positività in questo post!!! Complimenti Betty 😉
grazissime cara
“scricchiolano sopra i baccelli di carruba che si trovano lungo la strada”
io sapevo che il carrubo cresce solo nel meridione d’Italia (Calabria, in particolare) ma a quanto leggo mi sbagliavo! Lo sai già, vero che le carrube si usano anche come dolcificante?
Io sto ancora aspettando di trovarli dal fruttivendolo per provarne la riuscita, quindi non so dirti altro!
ciao
come dolcificante? wow….io sapevo che erano leggermente lassativi… me ne intendo LOL
Stai da Dio.
buongiorno ninfa 😉
e buona colazione
Buongiorno dolce amica mia! Buongiorno, raggio di sole! 😀 Sei proprio un fiorellino nuovo di primavera, sotto gocce di fresca rugiada 😀 Ohhh come ti capisco.. sapessi quanto detesto anche io quel freddo umido di quando si esce dalla doccia… ma è vita, solo vita- E io ti auguro tanti, tanti ‘treni’ ogni giorno.. che ti gonfino di speranze e possibilità! Buona settimana, amica mia! Di cuore! 🙂