Aveva buttato giù in un’ora e mezza un pacco di biscotti alla segale e cocco intero, un barattolo di mirtilli rossi e una tazza piena di latte di soia bollente, senza vomitare neanche una scaglia, e si era votata non poco nervosamente all’ingrasso e all’arte di mandare tutto a fanculo, l’ex magrezza, le regole, le ossessioni, per lasciarsi andare a un placido ozio casalingo mentre fuori si stemperava il nubifragio e lei non poteva correre all’impazzata saltando da un autobus all’altro e perfezionando il suo stile di scrivere liste della spesa. La donne delle pulizie spiava e riferiva tutto. Lei non aveva nessuna pazienza con gli altri, non le interessava seguire il filo dei discorsi, né quando le chiedevano un briciolo del suo tempo si mostrava disponibile e attenta, annuiva e intercalava con alcune parole di circostanza ma non ascoltava davvero, dentro di sé covava un’assenza che si traduceva in uno sguardo scocciato, frettoloso, annoiato, come se veramente avesse in quel momento molto di meglio da fare e invece non aveva nulla da fare, semplicemente le sembrava tempo perso, tutto quel lavorare di neuroni che poteva sprecare nel soccorrere, sostenere, aiutare, stare solo a sentire, rispondere, come se avesse veramente qualcosa di meglio da fare come se tutti quei sentimenti e quei compiti materiali che non potevano essere immediatamente trascritti, tradotti in una cascata di parole, e in cui ci si poteva perdere nell’attimo in cui accadevano e poi dimenticare non valessero davvero la pena di essere vissuti. La donna delle pulizie le parlava di condurre una vita sana mentre dava l’aspirapolvere, e lei le aveva risposto che erano otto giorni esatti che non beveva ma quella non sembrò minimamente soddisfatta, così le si impetrì ancora più rigidamente il cuore e si accese la decima sigaretta, le aveva aperto la finestra perché le dava fastidio il suo fumo, entrava la pioggia orizzontale, entrava il buio della giornata tempestosa, e fuoriuscivano i batteri esalati e i sogni germinati durante la notte, aveva deciso che non si sarebbe spinta fino alla psicologa, tutti i suoi segreti, per quel giorno, erano al sicuro circoscritti e conservati nella sua roccaforte di biscotti da un lugubre fossato d’acqua.
Seitan e castagne cotti nel latte con verza, porri, sedano e carote
Ingredienti per 2 persone:
250g di seitan alla piastra precotto
100g di castagne secche qualità morbida
250g di latte di soia
Salsa di soia Tamari
Una busta di verdure per minestrone con verza, spinaci, carote, sedano, porri o gli avanzi di verdure che avete in casa
Procedimento:
Buttare tutto in una scodella cinese grande nel microonde per 8 minuti e far ritirare il latte di soia che gonfierà e ammorbidirà tutti gli altri ingredienti, sfornare e mangiare con bacchette e cucchiaio orientali. Non so perché, ma mi andava così.
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Sai che mi sono sempre chiesta di che cavolo sappia il seitan? Quindi te lo chiedo: di che cavolo sa il seitan?
E’ bellissimo da vedere, a prescindere dal gusto, io credo di essere una fan dei dolci soprattutto perchè sono belli. O è una scusa per mangiarne a iosa :p
ciao
ma, era buono questo minestrone?
😀
ma, nella cucina vegan non si mangia la pasta??? ( ignorante in materia )
sì sì, si mangia eccome! sono io che sono stramba che non mi piace 😉
Buongiorno tesoro, io, non riuscirei mai a seguire uno stile di vita ” vegan ” …
baci 🙂
credimi, non è difficile ed è anche divertente, buongiorno tesoro
ma, intanto ho un marito che non mangia nessun tipo di verdura… nemmeno un’isalatina… nulla di tutto questo…
poi, dovrei adeguarmi al latte di soia e cose del genere.. che ho provato ma purtroppo quel gusto della soia mi rovina anche il semplice purè 😛
però, quel tuo minestrone lo asseggerei… sostituisco il latte di soia con altro… ok???? 😛
La ricetta è uno spettacolo! 😀
ti piace? hehehe giuro che me la sono inventata lì per lì senza pensarci ho buttato tutto nel microonde gli avanzi che avevo..
non mangio gran parte degli ingredienti che hai utilizzato, ma il fatto di aver mescolato avanzi a caso, averli buttati nel microonde e che fossero anche buoni da mangiare, è tipo una magia 😀
esatto, è stato quello il bello, mi sono spaventata da sola…..o forse avevo solo una gran fame e anche un pezzo di biscotto del cane avrebbe funzionato caldo
la prova del cuoco sarebbe detestabile anche senza donna delle pulizie che stira…
con quella poi…
Sono finalmente tornata a casa, scappata da una scuola impazzita. Sarà per via del vento?
no…no credo. E’ così di suo…
ma per adesso va tutto bene. Se ne riparla domani. E domani…è così lontano!
Tre baci.
Uno per…
Un altro per…
E l’ultimo per…
Ecco.
(mettici tu i motivi. A me sta bene tutto.)
😉
toperella, ma insegni?
yes!
toperella..insegna… e impara!
io oggi ho seguito un cortso di scrittura araba su youtube, non ci ho capito un cavolo
e te credo!
era..Arabo! 😉
e cosa insegni?
non ridere…
Tecnologia alle medie!
(sono architetto… 🙁 )
non rido. mi piace, ho un parente architetto ed è un sacco simpatico, anche se mi vuole portare a correre sigh
naaaaaaaaaaaa…niente corse…
c’hai da fa’!
appunto, c’ho da andare all’esselunga e non mi ci porta nessuno
🙁
l’hai detto. 🙁 fumiamoci una sigaretta và, che quelle c’ho la scorta
allora pur’io…
via, giù…
che palle c’ho bisogno degli ingredienti per fare il castagnaccio e non c’ho i soldi per andarmeli a comprare sono messa male
e fa un’altra cosa…
fa un ciambellone!
http://poetella.files.wordpress.com/2012/11/super-ciambellone.jpg
non c’ho manco gli ingredienti per fare il ciambellone uffa
grrrrrrrrrrrrrrrrrrrrrrrrrrrrrr…
mettiti gli stivali e esci da sola…
via!
E’ tanto lontana l’Esselunga?(manco pochi euro per farina ecc ecc…?)
Prestati da una vicina?
se parli della vicina famosa, piuttosto muoio nell’inedia
ma nooooooooooooooooooooooooooooooooo!
Un’altra…
che cavolo!
Buon giorno, Elisabetta cara , e non uscire con la pioggia forte e un pò di chiacchiere della donna delle pulizie non ti faranno certo male, per distrazione ! Stai ,mi pare , tenendo duro bene… In fondo ci sosteniamo reciprocamente….Un abbraccione!!
un grande abbraccio anche a te e sì, dobbiamo sostenerci reciprocamente, la donna delle pulizie finalmente se n’è andata e io posso spegnere la televisione, detesto quando guarda la prova del cuoco mentre stira 😉
Grazie , carissima Elisabetta e buon giorno ora a te! Si sosteniamoci a vicenda , tenendo duro in modo definitivo (io non ho idea di quante volte abbia smesso…e ormai so che è sempre più difficile nel corso degli anni e quindi deve essere definitivo questa volta!). Condivido qiuanto riguarda la prova del cuoco…per carità!! Un forte forte abbraccio e sempre …forza mò!!
La pioggia orizzontale e l’immanenza di quei pensieri, il covare dentro una pietrificazione. La vita sana e le imposizioni materiali di un’altra donna, di un biscotto… Anche qui oggi piove ed è buio : ) E si cerca di trascendere la giornata in ogni modo, cioè in nessun modo!
ecco infatti, in nessun modo.
ps quanto mi piacciono i tuoi commenti…
: )