Dimmi, babbo, che cos’è la felicità. Dimmi, babbo, perché preghi un Dio in cui non credi la sera quando spegni tutte le luci una per una facendo l’ispezione della casa e controlli la porta che sia chiusa sento l’acqua aprirsi e scorrere per un minuto finché la vedi limpida e dopo che hai deglutito in silenzio ti sento mormorare tra te e te mentre tiri le tende che io possa trovare pace, che i miei dentini crescano dritti, che possa un giorno innamorarmi, che il mondo intorno mi tratti con la cura che riserva solo agli angeli e poi vieni a darmi la buonanotte con un bacino sulla fronte ti accerti che respiri regolare quando stacchi la bocca con uno schiocco leggero e io mi sento bruciare come quando ho la febbre e faccio finta di dormire e ti vedo avviarti con un libro tra le mani sento circa dieci passi verso la tua stanza e chiedi alla mamma se oggi ne ho combinata una grossa se sono andata bene all’asilo se ho fatto la brava ai giardini se non mi sono sbucciata un ginocchio e se sono felice, e io mi chiedo, ma non sono già Sofia? La mattina mi porti a scuola e mi fai tante raccomandazioni e ti fermi un poì a chiacchierare di me con la maestra -tutte le maestre ti adorano!- e quando gioco con le mie amiche alla mamma voglio sempre fare il papà che fa le raccomandazioni prima di entrare a scuola e che chiacchiera con la maestra. Non mi vieni a prendere quando esco perché ci pensa la mamma oggi e per me il pomeriggio passato a far sposare le bambole è senza importanza finché non te lo racconto, stasera quando torni per cena so che non sarai stanco per parlare con me, poi mangio quel sapone nuovo viola che hai comprato per lei che sembra un dolcissimo grappolo di more e la mamma cerca di farmi vomitare ma è troppo tardi Dio non ascolta le sue grida e io penso che se ci fossi stato tu non sarei morta.
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Noooooo… la piccina no!!! 🙂
elisabetta, anche se non ci “conosciamo” (non ho mai visto tuoi commenti sul mio blog)… che ti devo dire: i love you too! 🙂 appena ho un attimo, mi leggo per bene il tuo blog!
Certo una storia così non si dimentica.
Mbeh, ciaò alors
Mbeh ciaò alors
Ho letto tutto di un fiato, sono inebriata,….
respira ;*
E’ stupendo, mia bellissima amica!
grazie, mia splendida amica
Ciao, ho letto il tuo commento da me e sono corsa a leggerti. Lapidario, schietto, sincero. Che dire? Non pensavo di trovarmi davanti una persona complessa come te. Bellissima nelle sue sfaccettature, profonda come un pozzo, eppure, geniale. Scrivi in modo paerticolare. Hai uno stile che graffia, ironico e cinico, dolce. La scrittura è stata medicina anche per me. In un momento in cui la depressione mi ha portato in fondo ad un tunnel, ho capito che era la mia risorsa. E’ incredibile quando scopri che non sei finita, che puoi ricominciare da te. Allora tutto cambia.Allora sai che c’è un punto da cui ripartire.
Non so come tu sia arrivata a me. Sono strane le vie del web. Ma sono contenta di averti trovata.
A presto
Raffaella
Sei sempre grandiosa.
Piccolo premio per te.
http://lapetiteile.wordpress.com/2013/05/07/very-inspiring-blogger-award/
grazie, sei un tesoro!
leggilo se hai tempo. Ho speso due parole.
Che fare le solite stronzate a me non piace! 🙂
hovistohovisto!
E’ bello leggere parole e racconti di chi ci mette la passione, quella vera. Si percepisce tutto.
Fenomenale uso della punteggiatura, bellissimo racconto.
Grazie, anche per essere passata.
grazie a te <3
Troppo bello e fantasioso. Corro a leggere gli altri …
arf!
ho letto tutto d’un fiato…troppo carino :))
grazie
E’ uno di quei tuoi racconti che si deve leggere tutto d’un fiato. Hai di proposito adoperato 4 o 5 punti e pochissime virgole, tant’è che a fine frase non posso nemmeno riprendere fiato che ne inizia un’altra. Mi dirai…”che importa della punteggiatura…!?” Ti rispondo “Non vuoi pubblicare un libro…?” Per farlo, forse bisogna seguire un costrutto (io non lo so perché non l’ho mai fatto)…una linea da seguire. Non prendere per giusto quello che scrivo. Io non sono nessuno per dare consigli.
In ogni caso, virgola e punto a parte, a me è piaciuto perché è il linguaggio vero dei bambini, i quali non seguono le regole della grammatica ma quelle del cuore.
E poi…in quella bambina vedo te con le tue speranze e i tuoi dolori e le tue delusioni.
E poi…tvb
la non punteggiatura sarebbe voluta, ma grazie del consiglio :*
mamma tremenda questa 🙂
però sappi che sei stata proditoriamente nominata!
dovrai uscire dalla casa, o entrare, o far quel che ti pare!
http://michelecogni.wordpress.com/2013/05/07/v-i-b-a/
Oddio m’impressionano ste cose che è?
Ahhaha qualcosa di turpe e terribile 😉
come solo possono essere sti giochini inquietanti
Hahaha lo so. Vero. Infatti non è obbligatorio. Continuo a adorare il tuo blog a prescindere 😉
eh beh vorrei vedè 😉
Ahahhaha sorrisoabbraccioso
tanto rincoglionito non era se l’ha presa in pieno eh!!! :lol:) :lol:)
E poi c’era un vetro rotto in terra e va fuori strada il ciclista e muore. Oppure va in overdose in una stanza d’albergo( questa l’ho già sentita)
mai lapsus fu più freudiano….porca vacca!
Ma looool!!! 🙂
stasera suona edipo e il suo complesso…accidenti a quel maschilista misogino che crede che abbiamo l’invidia del pene… comunque hai adeguato pene lo stile alla bambina.. ocché tu ci fai i racconti come joyce
morire con un sapone viola non è male!! , ma, possiamo trovare un modo più originale che ne dici di fare un forum sul come morire??? … è perchè mai anzichè guardare avanti ti volti indietro e ti fai tutte ste menate !! kiss.. :lol:)
Le menate sono tutte storie
infatti…mentre si voltava indietro fu travolta da un ciclista rincoglionito
O mentre si voltava indietro manco’ di un posto la seggiovia…