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Questa donna fasulla si autodistuggerà in trenta secondi. Ho in mente grandi progetti per l’avvenire dell’umanità: tipo, dormire fuori dall’utero materno, comportarmi decentemente a tavola, non saccheggiare supermercati, camminare dritta e fluida come se fossi trasportata da uno stormo di cigni. Sono cose che cambiano il mondo. Dai. A chi importa se mi suda il naso, se emetto lapilli infuocati mentre sciolgo la cera al sole per addensare il colore, scarlatto, e parlo e bagno la carta con una mela acerba tra i denti? Stamattina mancavano i kiwi nella ciotola dei cereali, rimane un buco, la realtà e’ cucita di una taglia più piccola, i miei disegni rappresentano poco cripticamente un flusso mestruale. Torno da arteterapia e sono affamata, è più presto del solito per fare lo spuntino, ma mi sono svuotata con il lungo viaggio in autobus, la linea del sole che divideva in due parti la corsia di passaggio e tutti che si spostavano da destra a sinistra perché contro il vetro il sole diventa malato, anche quando sembra che sia la giornata giusta per essere felici, anche quando ci sono tutti i presupposti per afferrare qualcosa di bello nell’aria, un batuffolo, una farfalla, è proprio la giornata sbagliata per cadere nel panico, ma tu ci cadi lo stesso, sei paralizzata su una sedia arancione di plastica fusa e le cosce si toccano tra loro e sono sudate, flaccide, e tutti sono troppo distanti e potenzialmente psichiatri per dire, guardami, sto svenendo! so che se svengo l’unico posto dove la gente va a parare quando sbatte contro di me e la mia voca rauca che urla è la psichiatria, allora stringo i muscoli dello stomaco i crostini di girasole si avvicinano alla mia bocca come lingue di un lungo bacio, mi provocano, scherzosamente, io li addento, ci gioco, mi sazio, lascio la carta in bella vista sul tavolo, e scappo al mac, per non pensare, disegno gli occhietti al mio alieno verde, con le bollicine sulle tempie, lavorare lavorare, buttare giù buttare fuori, decomprimere, espandersi, depennare, concludere, fuoriuscire, blatero troppo di me stessa, imprimo troppo a fondo la mia traccia, sono satura di ego, ricevo e non do niente, mi psicoanalizzo e non importa cercare tanto ci sono infiniti milioni di prove tangibili che posso collezionare che sono proprio una stronza, una sfaticata, una pazza egocentrica, una dissimulatrice di valli incantate e false promesse. Mi impegno a stilare un elenco di pregi che ho e che dovrei sviluppare, umanamente, cominciando dal rispetto per gli altri e riformulando la teoria della relatività. Ci devo proprio tanto lavorare. Sono uno strano compost di materia molecolare radiattiva, caffeina e antidepressivi, non sono una donna, sono una capsula che cammina. E non sono biodegradabile. Mi sento come se l’aria avesse improvvisamente cambiato spessore. Mi vergogno di quante macchie d’unto circondano la postazione da battagliera di Illustrator, si nasce una volta sola, e il sangue pulito è quello attaccato alla palcenta quando esci recalcitrante, poi ti lavano, e ti buttano a vivere, nel sudicio, nel sole stanco e troppi giorni si fanno notti, non ci credo più alla rinascita, quel che ho fatto, è stampato e controfirmato nel mio biglietto da visita. Sapendo quel che posso farci, tipo strozzarmici, nessuno mi regalerà mai un abito da sposa.

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45 commenti su “Batti cinque, è lunedì
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  1. Bum! Bum! Ma betty non si autodistrugge ma rinasce dopo arteterapia. Lungo post, ottime riflessioni.
    Ma è così importante l’abito da sposa? Per sposarsi si deve essere in due.
    Coraggio, che vedrai che te lo compri da sola al momento giusto.

  2. eccentrica…giapponesesofila mi piace nel tuo profilo….devo ancora leggere qualche altro post…e riprendere fiato dalla lettura di questo e ti seguirò….grazie per l’affaccio sul mio blog…

  3. Finalmente passo a legegre un tuo post con un minimo di calma….e mi rendo conto che sei una delle blogger più originali che ho incontrato finora!
    Credo che non mi annoierò mai seguendoti!
    Inizio da adesso 😉
    Ciao!

        1. sei arrivato in ritardo, le tette le mettevo quand’ero pischella ed eravamo in due blogger in italia, c’ero io, e macchianera, lui metteva la cronaca, io il corpo (e il tentato suicidio, vabbè)

      1. Abito da sposa….se vuoi posso volentieri regalarti il mio, potrai ricavarci svariati modelli , oppure un abito più due per le damigelle, ovviamente ti avviso…..indossarlo anche solo per due ore mi ha regalato una sfiga che ancora non è finita….ed essendo una grandissima cogliona ho replicato ed è andata ancora peggio:(((((

      2. sììììììììììììììììììììììììììììììììììììììììììììì!!!! credo che ti possa piacere molto, J. Winterson ha una scrittura particolare e la storia è speciale! L’ho letto più di una volta!
        Romeo è un korat, io adoro i gatti e gli animali! Ora devo andare a combinare qualcosa in cucina, se nò non si mangia oggi! Dai, passa da me ogni tanto che a vedere qualche ricetta ti puoi tirare su! a prestoooooo!

      3. “scritto sul corpo” di J. Winterson … magari l’hai già letto… cmq per me è il libro per eccellenza! il post delle 10.20

      4. e non so come cancellarlo! sorry!!! Hai letto il mio messaggio dove ti consiglio un libro stupendo x me? A chi lo dici, iniziare la settimana è dura, ma per tutti

      5. scusa Elisabetta sono una frana con internet credevo di non averlo pubblicato, invece è doppio, uffaaaaaaaaaaaaa!!!

      6. Ti seguo sempre da quando sei passata nel mio blog Crimini in cucina.
        Nel finale scrivi: non ci credo più alla rinascita, quel che ho fatto, è stampato e controfirmato nel mio biglietto da visita.
        Ok il passato non lo puoi dimenticare, ma vedrai che col tempo lo terrai lontano da te.
        Stai già rinascendo! Buon lunedì, un abbraccio
        Chiara

      7. Ti leggo sempre da quando sei passata nel mio blog
        Scrivi nel finale: non ci credo più alla rinascita quel che ho fatto, è stampato e controfirmato nel mio biglietto da visita.
        Ok, il passato non lo puoi dimenticare, ma col tempo vedrai che riuscirai a tenerlo distante da te. Stai già rinascendo! Buon lunedì cara, un abbraccio
        Chiara

      8. piccole prospettive se si preferiscono i soldi ai soli, ai due soli di un sistema solare parallelo in cui stai vivendo esperienze meravigliose tipo abbronzarsi contemporaneamente davanti e didietro

      9. poi si incontra qualcuno che non ci chiede il biglietto da visita ma che ci stringe con calore la mano o magari ci bacia

          1. Betty il cinque, yeah!
            sei “sotto osservazione” letteraria, wheelina post-NY.
            fai la brava dico, e mi sa che hai gà cominciato, è bello sto incipit 🙂

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