Sentiva come d’avere l’acqua alla gola, la sigaretta le si spegneva nel posacenere senza che lei ne tirasse boccate, era tutta presa a cercare di tenersi sveglia con gli stuzzicadenti negli occhi e scrivere il maledetto dialogo per il corso di scrittura. Aveva fatto di tutto per non restare in casa da sola con il suo mac faccia a faccia con quello che doveva fare, gli esercizi erano importanti, diceva l’insegnante con cui si doveva incontrare mezzora prima dell’inizio del corso e per il quale doveva racimolare due euro almeno per non fare la figura della spiantata se avessero preso un caffè, o per non doversi portare dietro il babbo a pagarle la consumazione, calcolò mentalmente che sarebbe stato meglio non prendere niente e fare un giro sotto l’acqua e parlare, di lui ovviamente, la sua sfacciataggine non sarebbe arrivata al punto di cominciare un discorso su di lei, che non era nessuno, e doveva assolutamente procurarsi un libro che aveva scritto lui e leggerlo tutto d’un fiato per non arrivare completamente impreparata, gli autori amano sempre parlare di sé e dei prpri libri, che figura ci avrebbe fatto se gli avesse snocciolato che non ne aveva mai aperto uno. Per passare il tempo fuori casa aveva comprato una candela natalizia da mettere in camera da quando il babbo le aveva preso quella rossa coi fiocchi di neve e l’aveva posata sul tavolo di cucina per le cene delle sere di dicembre, cominciava già a colare sul tavolo quindi ci avevano messo sotto un piattino a raccogliere le cera. Insieme. Sempre con gli uomini doveva avere a che fare, lei, pensava, alla fine era sempre un gioco di ruoli, anche fra lei e suo padre, se tutto andava bene, erano una coppia felice di padre e figlia, ma se tutto andava troppo bene, allora era strano, e lei doveva per forza aver bevuto anche quando non era possibile che avesse bevuto e infatti non aveva bevuto, esclamava sospettoso il babbo, ma doveva per forza trovare una giustificazione morale per seppellire tutta la stonatura sotto il tappeto come un cumolo di polvere dalla forma troppo perfetta e radicata in profondità tra le fughe delle piastrelle per essere spazzolato via con un piumino swiffer. Sempre con gli uomini andava a parare, per sfuggirne uno, inciampava in un altro, era il suo destino arcano, quello di impersonificare, con il corpo e con la mente, l’allegoria della madonna. Le mancava una capanna, i genitori in pena se li poteva procurare, la stella cometa l’aveva chiesta a babbo natale, tirò una boccata di sigaretta spenta e pensò a quel pomeriggio che era passata ad augurare buon natale a tutto lo staff medico e infermieristico e di operatori sanitari con cui aveva convissuto per un anno sotto porta blindata e chiave, l’avevano vista bene, benissimo, “ma guarda che bel visino, che belle guanciotte, seccaccia”!, con gli occhi un po’ lucidi l’avevano vista varcare quella porta verso l’esterno e se l’erano miracolosamente chiusa dietro, si guardò la pancia, aveva un cerotto, al posto di Gesù bambino.
La rincorsa dei dialoghi0 (0)
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va bene nove perché me lo dici tu, promesso, ma quella che ho in bocca non conta va beneeee? ;P
il cerotto…prima o poi, magari con un po’ di petrolio…si stacca!
E di Gesù Bambini, in fondo, che ne potremmo mai fare?
Non mollare, Bimba quasi paffutella…(ma ancor ci manca, però, eh? mangia, sa’?)
Ma non mi dovevi mandare qualcosa, tu, eh?
veloce nell’aria?
oddioddio c’ho la testa altrove, che ti dovevo mandà???
un sms….
uh, è vero, ora ho il tel in carica, domattina te lo mando!
OK…OK…OK…
ho mangiato come una maialina stasera, un chilo di broccoli e mezzo chilo di seitan fritto, più la zuppa, buuuuurp!
mancano u po’ di proteine…ma va beh…pazienza!
eh sì, pazienza, per stasera ho chiuso bottega, mi mancano ancora una decina di sigarette e poi la nanna.. 🙂
cacchio! troppe, una decina…dai…
nove…ok?
(io sto fumando…hihihihihi!)
Eh no, cara Elisabetta , non è che mi ti stai cambiando di morale in negativo proprio in vista del Natale ! Un doppio forza mò , nel caso,ma spero di no!!
no no, sono sempre di ottimo umore e ho mangiato come una maialina stasera burp! forza mò 🙂
Ah benissimo , mia cara , mi ero preoccupato! Immagino devi recuperare con buoni e gustosi piatti! slurp…Forza mò sempre!:-)