Stava recandosi a Genova con il treno FrecciaBianca, un vecchio regionale malriverniciato senza testa a punta, con la sorella e il babbo, per incontrare, chissà, per l’ultima volta, gli apparenti parenti alla lontana del babbo. Molto alla lontana, visto che non erano davvero nemmeno veri parenti. Aveva fatto colazione prestissimo al Mc caffè, erano partiti da casa che erano le 6.45, era diventata sua abitudine dolcissima fare la fila alle casse del mc mentre il dirigente sgridava le commesse per la loro lentezza quando la coda si allungava e proseguiva fino alla pensilina della stazione dei treni, lei avanzava ogni secondo di qualche passetto microscopico alla volta pur di bere abboccata il suo caffellate bollente, large size, per favore, aveva chiesto, e con latte caldissimo, aveva aggiunto, mentre le povere cassiere si davano da fare per barcamenarsi 10 clienti per volta da inserire nel computer come ordinazioni. Il babbo aveva preso la brioche alla marmellata con le codette di zucchero e lei il cornetto sfogliato integrale al burro come lo scorso giorno, e se l’era sbriciolato tutto sul cappottino rosso. Come le aveva consigliato la psicologa, aveva affrontato il discorso regalo-di-compleanno con la sorella, e si erano in qualche modo chiarite, certo, non era finito tutto a tarallucci e vino, ma lei era comunque contenta di aver espresso a parole e non andandosi a ubriacare il suo cafonissimo disappunto per non aver ricevuto dono il giorno del suo compleanno, le avrebbe fatto una ripicca, certo, ma non avrebbe lasciato uscire allo scoperto quell’Elisabettina confusionaria, caotica, scostante, urgente, bisognosa di battere i piedi e di far tintinnare le birre in borsa, capace di tornare a casa ubriaca fradicia da non reggersi in piedi, desiderosa di schiaffi, ma capace di manifestare non in modalità remota ciò che, detto a parole, sarebbe stato solo umano.
I parenti0 (0)
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non so cosa avrai detto a tua sorella…
ma, magari si è solo dimenticata del tuo compleanno… oppure , non voleva farti un regalo… penso che tutti siamo liberi di scegliere se fare un regalo o meno…
e, quando lo facciamo deve essere un piacere e non un obbligo … solo per rendere felice chi lo riceve…
un abbraccio