Oggi ho poco tempo per scrivere, vado dalla psicologa e prima a fare incetta di libri alla libreria in centro che stanno chiudendo per fare spazio al nuovo negozio della Apple, svendono tutto, e io sarò lì a fare affari, ma ora colgo gli atomi d’adrenalina che mi ha dato la mia ciotola di cereali piena fino all’orlo e traboccante yogurt pannoso per prendere nota che devo scrivere, devo scrivere ancora parecchio, devo essere instancabile, non mi deve bastare mai. Stamattina non siamo passati a comprare i pomodori né il pane perché oggi mangeremo greco in centro e così non avrò il dovere di farmi da mangiare da sola, che è sempre uno sforzo indicibile, lo faccio, per carità, ma mi costa tanto, farmi da mangiare quando sono sola mi sembra tempo sprecato anche se so benissimo che è l’unico modo per tirare avanti la carretta accessoriata che è diventata il mio corpo, sempre in attesa di attenzioni, carburante, pensieri positivi e cibo a ricaricarlo, altrimenti tenderebbe naturalmente all’abnegazione e al misticismo delirante di una folle digiuna, che i miei non ci potranno essere per sempre e che qualcuno deve pur cominciare a prendersi cura di se stesso da queste parti, nel nuovo quartiere, con i tanti mezzi che ha e con la fortuna che ha, davvero, di avere tutto a disposizione anche senza soldi in tasca. Scrivi, Betty, anche su carta straccia, annota e appunta tutto, tutto è materiale, il corpo è materiale, la fame è materiale, la nausea è materiale, la stanchezza e l’indolenza stessa sono materiale di lavoro mentale. L’ispirazione è una chimera, non lasciarti ingannare.
Di fretta0 (0)
Clicca per votare questo articolo!
[Voti: 0 Media: 0]
Ciao, ma adesso quanto pesi per curiosità?