Nuotare è far toccare i fili di rame del mio circuito. Tutte le mie ossessioni passano in secondo piano appena accenno un sorriso e non riesco più a smettere, sono una compulsiva di felicità. Non sono mai stata così bene fisicamente da quando ero ragazzina ed ero ancora capace di emozionarmi. Ho scoperto di esserlo ancora, una fanciullina pascoliana. Il mio babbo parla sempre del carattere, del demone, del tipo di Sangue che non si può rinnegare, non modifica anzi si amplifica e manifesta col tempo, col tempo che ci vuole ad imparare ad esprimersi, a comunicare. Avevo scelto di comunicare con il suono sordo e a volte stridulo del ticchettio delle ossa sulle ossa, ora mi sento piena di energie, sana, positiva, nella forma piena e radiosa e rotonda che solo l’amore sa plasmare. E forse solo una gravidanza completa, inghirlanda. Ma andiamo per gradi, lui è il Sole, O ìlios, tutto quello che riesco a fare in funzione di lui, lo faccio, porto a termine, mi tolgo dalle scatole la cisti ovarica che intrappola l’intestino e lo stomaco, l’operazione andrà bene, deve, scelgo accuratamente il bisturi che mi deve tagliare, non ho paura degli aghi, dei tubi, delle gocce che stillano dalle flebo, non ho paura di niente, di cosa dovrei avere paura dopo la mia malattia? Sfido chiunque a scommettere sull’entusiasmo che si è riappropriato del mio corpo da quando ho deciso di volermi bene. E’ per questo che sono stata capace di far innamorare Dimitri, è per questo che il mio cuore sgombro è in grado, capace, affamato di amare. Transitivo, amarsi, vuol dire amare entrambi, volere l’altro, volere, aspettare, desiderare, progettare, disegnare un cuore intatto. L’altro è se stessi. Lui è parte di me, lui è felice se sono felice io, e viceversa. Ieri è venuto giù il temporale, la tempesta, picchiava forte sui muri e sui tetti, e il cane tremava. Siamo in tre in casa, tre adulti, di cui una pazza e due assemblaggi di polizia poco leale perché armata solo di preoccupazione. E il cane si accuccia accanto a me, mi segue in bagno, vado a prendere un bicchiere d’acqua e mi striscia dietro con la coda tra le gambe. Di solito dormicchia in sala, non mi considera se non per leccarmi i piedi di notte, e girella attorno a tutti, ma quando ha paura, quando trema, quando la Natura urla dalle viscere, è me che cerca, perché la bestia è istinto, di chi ci si puà fidare nel momento critico? nel terrore dei fulmini, del rombo dei tuoni, nell’aria cupa e carica di elettricità, ci si avvicina e aggrappa a chi, in questa casa, emana inaspettatamente odore di coraggio. Cor Cordis.
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Ti sento carica, carichissima! E ne sono davvero contenta! Un bacione 🙂
oh, baciobaciobacio!!!!
Pura ammirazione.
:)))))
sei la più coraggiosa che conosco. voglio sentirmi così. felice, col cuore sgombro. mi insegni?
eh io posso insegnare ben poco, forse a novantanni, se ci arrivo 😉
Sapevo che il mar Egeo era contagioso… ma non sapevo fino a che punto! E’ molto che non lo solco… noto compiacere che ti ha fatto benissimo anche se a scapito del blog, più sei innamorata e più si accorciano i tuoi scritti… Meglio così, ma poi… dove le trovi le tue battute????? una su tutte , quella della camomilla che a volte sa di piscio mi ha fatto ridere per mezza giornata, ma anche quella della burrata è da copione brooksiano.
Ciao.
i <3 mel brooks!
Penso positivo…e il cane ringrazia. Sallo.
yeah 😉
…il cane manifesta nel modo più palese che, alla fin fine, nel momento del bisogno, si ha bisogno di una persona di cui fidarsi, il resto è surplus…
PS
cane fifone, sembro io 😛
anche tu paura dei temporali? vienivieni qui
arriiiiiiiiiiiiivo
sì tanta paura U_U
sarà che nella casa dove abitavo prima, i fulmini entravano dalla spina del televisore..vedevi scintille o_O
e poi i botti assurdi, niente da fare, troppa fifa!
dei botti ho paura anch’io, che mi mozzino una mano -___-