Quella domenica c’era un Good day sunshine, di pomeriggio avrebbe azionato la VeganStar per produrre il suo latte di soia e di riso, e dalla mattina stava facendo passi da gigante, o almeno, erano sì piccolezze ma per lei erano fino ad allora degli scogli insormontabili, dei tabù. Invece li aveva circumnavigati. Così come aveva smesso di mangiare carne, latte, uova e miele e di non indossare più pelle o pellicce e di non acquistare più prodotti testati sugli animali da un giorno a un altro, quella mattina si svegliò decisa a liberarsi di altre sue maniacali schiavitù, il dolcificante nel caffè, le caramelle, le gomme, che le gonfiavano la pancia come un palloncino e così pote va avere una scusa per dire che era già sazia. Erano tempestate di additivi, coloranti, conservanti, per non parlare del potere nocivo che avevano i dolcificanti artificiali sul suo corpo (su quello di tutti) e soprattutto sulla sua psiche, che si ingannava di mordere e masticare o sorseggiare qualcosa di affettivamente dolce, mentre non era che una chimera, una mera illusione, e alla lungo questo l’aveva depressa. Allora pensò, o lo beveva amaro così come usciva dalla macchinetta, o scendeva al compromesso di accettare il suo limite di desiderare dei dolci e ci metteva lo zucchero di canna integrale. Provò entrambe le versioni, ed entrambe incredibilmente la fecero stare bene, l’umore schizzato alle stelle sia dal potere dello zucchero che arrivava direttamente al cervello, sia dal fatto di avercela fatta, a sconfiggere una barriera, un limite questo sì veramente pesante, di aver paura, per non dire terrore, di alcuni cibi. Aveva detto addio anche alle gomme e alle caramelle che la facevano star male, di pancia, di testa ed era euforica, tanto da chiacchierare amabilmente anche dei suoi problemi mentre tornavano dalla coop col babbo, avevano comprato gli ingredienti per la cenetta a cui avevano invitato la sorella per il giorno successivo al suo compleanno, così vicino al natale, voleva prepararle le orecchiette alla crema di ceci, porri e rosmarino che aveva scelta dopo una lunghissima indecisione sul libro del gusto della gioia, avevano incontrato anche la sua ex professoressa di filosofia e prese il coraggio di chiamarla da dietro e salutarla con un caldo sorriso, si ricordava vagamente di lei? ma certo, faceva la danza a tempo pieno allora, e studiava la sera, quanto impegno, costanza, sudore, aveva messo in quella che si sarebbe rivelata la più grande delusione della sua vita dopo la scrittura, da allora aveva sempre pensato che nulla valesse più la pena di faticare, per cosa, per incassare solo sconfitte e deglutire amarezza mentre le amichette gioivano? la sua invidia aveva preso il sopravvento e dal livore aveva mollato, infliggendosi l’ennesima batosta all’autostima, non solo per non avercela fatta, ma anche per essersi arrestata davanti alle difficoltà, mai più si sarebbe messa di buona lena a lavorare a qualcosa, a concludere qualcosa. Fino a ora. Si sarebbe messa d’impegno anche a non grattugiarsi più le bollicine sul viso, gli aveva confidato che si sarebbe scritta tutti i suoi nuovi propositi e lui le aveva consigliato di non mettere per iscritto nulla, che erano gesti che dovevano diventarle spontanei, da dentro, e non perché glielo dettava un foglio di carta, ma lei era ancora così penosamente attaccata a Svevo, per lei quel 9 dicembre impresso sulla carta come un timbro era davvero una sfida.
Strascinati, sole, danza, coscienza0 (0)
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Perchè Svevo e il 9 dicembre?
perché Svevo s’inventava sempre la data propizia per Zeno per smettere di fumare
Cara la mia bulimica, è commovente questa tua svolta salutistica…ma ti sei scordata che fumi decine di sigarette al giorno? lol
hai un nome, caro luminare della scienza?
Bravissima!!
grazie, per una volta sono soddisfatta di me stessa
devi essere sempre soddisfatta di te stessa…
grazie, Ele…sei troppo buona
non sono buona…
dico solo la verità 😉
Bravissima, mia cara Elisabetta , la sfida continua e …sempre forza mò! Ma vedi quanti effetti e risultati della sobrietà ? Niente gomme ,caramelle, dolcificanti del c…o , bene per lo zucchero di canna che uso anch’io nel caffe’ ! Continuando farai e ti verranno spontanee altre”rifiniture” per star ancora meglio! Felice domenica , cara, e un abbraccione forte!!
cavolo l’astinenza da dolcificante è quasi peggio di quella da birra. forza mòòòò ce la devo fare!
Certo che ce la fai e devi farcela, mia cara! Ma quanto dolcificante mettevi per avvertire astinenza ? Se per il caffè o the la classica bustina di zucchero basta e avanza!
ma infatti stasera ci ho messo una cucciata di zucchero ed era buonissima, non aveva per niente quel retrogusto tremendo del dolcificante..
…Ma infatti ,mia cara , un cucchiaio di zucchero norma le o di canna è meglio e non ti produce effetti lesivi!