Doveva fare colazione, doveva farla a tutti i costi, ma aveva appena litigato col babbo che era nervoso e scattava ad ogni singola parola, ed aveva un nodo alla gola e lo stomaco in subbuglio, pensò di aspettare che si sciogliesse piegando tre origami a forma di pesce cappone, e poi facendosi una doccia caldissima e mentre l’acqua cadeva copiosa sulla testa e sui suoi capelli lunghi che si appiccicavano piano piano alle spalle ripensava a quanto si era divertita la sera precedente al gruppo degli alcolisti in trattamento, ognuno aveva raccontato un aneddoto divertente e anche lei aveva fatto battute da far scompisciare i quattro gatti sobri che si erano riuniti, insomma aveva parlato anche del suo ex, di quanto era fortunata ad avere un amico così su cui poteva davvero contare, pur nella sua solitudine, di sua madre, di New York, e loro avevano attaccato discorso non si ricordava perché a proposito della facciata dell’ospedale che secondo loro c’era una tangente o comunque qualcosa sotto perché avevano architettato una facciata mastodontica tutta di vetro laccato e poi avevano lasciato il resto dell’ospedale a pezzi rovinosi e fatiscenti, e lei se lo ricordava, di tutte le volte che era stata a tossicologia, che i germi le salivano fin dentro al letto appena rifatto e cambiato di nuovo, per una sfacciata, spudorata tentazione di apparenza, e lei aveva detto che non l’aveva neanche mai vista questa nuova entrata stile aeroporto perché lei all’ospedale c’era entrata mai camminando, o da visitatrice, ma sempre dentro un’ambulanza, e per esorcizzare il macabro intervento, lo aveva detto abbozzando una risata, parlando al passato, adesso l’importante era perseverare nell’astinenza, non tanto dicendolo ma applicandolo nella realtà, era il quarto giorno e lo aveva contrassegnato sul calendario con un adesivo a forma di stellina, e nonostante i litigi, gli scatti d’ira esagerati, e i musi grigi continui del babbo per essersi trovato padre d’una pezzente, una criminale senza alcun senso della civiltà -aveva pur vissuto un anno in ospedale isolata e segregata dal mondo là fuori, dentro era un mondo alla rovescia, regole e democrazia rivoltate come un lenzuolo dalla parte contraria- e moralità, si era fatto santo capro espiatorio ma oh se gliela faceva pagare minuto dopo minuto, questa sua ascesi, era un’ascesi sulle spalle della sua immolazione e sudditanza eterna per aver tanto sbagliato. Sapeva dentro di sé che avrebbe espiato la sua colpa per tutta la vita baciando e leccando il terreno che i suoi piedi calpestavano, ma il briciolo di coscienza che le era rimasto le diceva che si sarebbe scusata più decentemente se solo fosse diventata una persona semplicemente normale. Aveva fatto bene a fare colazione, l’aveva riempita non solo di fibre croccanti e organiche ma anche dell’energia necessaria per affrontare un pranzo sul filo tirato, sfilacciato ed esaurito a cui era arrivata la relazione con suo padre. I bacini e le tenerezze non funzionavano più, adesso dovevano parlare i fatti.
Espiazione -He’s so tired-0 (0)
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Oiiii…. tesoro, sono più che d’accordo con poetella…
ma, che caspita!!!!!!!!!!!!!!!!
TU , non hai nessuna colpa di nulla… ok??????
Lasciala perdere i malumori degli altri… pensa a te stessa…. e, cerca si fare come stai facendo ora… alla fine… di tutto… questo che fai è per il tuo bene e non per il bene di altri!!!!!!!!!
Chiaro???????????? Fammi un favore…. smettila di dirti criminale ecc…. non lo sei… e, non lo sarai mai…
forza tesoro che qui noi tifiamo per te… e siamo certi che ce la farai… perchè la tua volonta’ vuole farcela… e, degli altri… a noi non importa nulla…
a noi importa solo di chi crede in te… ed ha fiducia in te e nel tuo essere…
Abbraccione tesoro!!!!!!!!!!!!!!!!
Che dolce sei tu un tesoro!
non mi si clicca il Likeeeee!
Like, Like, Like!
Ok?
Hahahaha, ok baby, ok 🙂
espiazione…
peccati…
BALLE!
NESSUNO E’ CATTIVO. SOLO…POCO CONSAPEVOLE, CREDO…E DA GIOVANI E’ FACILE INCIAMPARE.
MA CHE CAZZO C’ENTRA LA CATTIVERIA?
Non ti preoccupare, piccola…i musi lunghi sono causati proprio da quello che pensi tu. E’ più facile far sentire in colpa una figlia che sentircisi loro…
Tu non sei in colpa.
Tu sei un’eroina. E, se puoi, cerca di dirtelo da sola. Te lo dice una che per farselo dire da suo padre(mai detto, tra l’altro) ha fatto tanti di quegli sbagli, alcuni irrevocabili…che se non… a quest’ora…
beh, lasciamo perdere…
Sei forte, Betty…
ce la farai!
per te. Non per fargliela vedere a loro!
per te!
…Bacio
Grazie, le tue parole sono per me preziose, e ne tengo conto per rifletterci, anche se emotivamente sono a pezzi. Uff… Quanto sbaglio, in tutto, con loro… Però sto facendo una gran cosa per me stessa, e questo DEVE essere motivo di serenità cavolo. Tvb
Inviato da iPhone
TvMb (che sarebbe Ti Voglio Molto bene…)
Anch’io! Ho fatto i biscottiiiiii
buoniiiiiiiiiiiiiiiiii!
Cara Elisabetta , difficile ,a mio avviso , dopo i vent’anni convivere con i genitori e subirne gli umori ! Servono a qualcosa queste riunioni in cui si raccontano i .c… propri?!? E non esagerare con l’espiazione..Conosco per motivi del mio lavoro di un tempo il vecchio Ospedale di Careggi ; immagino sia ora un pò più modernizzato! Sempre forza mò , con un abbraccio!
difficilissimo, quasi impossibile, ma non ho altro posto dove andare, credimi, anche io sono arrivata al limite della sopportazione, comunque non berrò di certo per questo, se loro vogliono che io beva per rispedirmi all’ospedale bene io glielo tirerò in culo perché tanto non bevo. no l’ospedale non è per niente modernizzato, fa schifo, hanno speso solo un sacco di soldi per la facciata. forza, mò
Certo ,cara , si arriva alla nausea e alla insopportabilità reciproca , e quindi ti capisco e immaginavo non avessi per ora alternative! Mi piace ,però , la tua determinazione di non bere , malgrado i “musi lunghi” dei tuoi ! Ma poi perchè ,cazzo, vorrebbero che bevessi e rispedirti in ospedale ? Assurdo e proprio ora che ce la stai mettendo tutta !! Che peccato per Careggi : quante domeniche lavorative in concorsi medici ci ho passato, con la visione di tanta sofferenza lì dentro..Uscivo fuori e mi pareva tutto più bello! Un abbraccio e sempre forza mò!!
ma perché, scusa la curiosità, che lavoro facevi lì (o fai) ? 😀
Ero allora un dirigente amministrativo del Ministero della Sanità e svolgevo anche incarichi di segreteria di commissioni di concorsi pubblici medici per gli ospedali della Provincia di l’Aquila , che si svolgevano un pò in tutta Italia e molto spesso a Firenze e Bologna.
Forse a lui e ai tuoi genitori non devi niente più di quanto devi a Te stessa. Basterebbe questo, forse.
ma che ti devo dire, io sto dando veramente il MASSIMO in questi giorni e loro non se ne accorgono nemmeno, dello sforzo che sto facendo per stare bene e fanno il muso