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Il rogo
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Stava fumando infinite sigarette, alla fermata del tram, non poteva prevedere che ci sarebbe stato un rogo di lì a poco. Aveva lo stomaco dilatato dall’abbondanza di carne salata, si sentiva scoppiare e doveva tranquillizzarsi intossicandosi in qualsiasi modo che non fosse berci un drink sopra. Stava andando a prendere il caffè con la persona che in quel momento considerava la sua migliore ed unica amica, per non restare in casa a rimuginare subito dopo pranzo, ed aveva funzionato, l’aveva tenuta lontana dal bagno per almeno un’ora della digestione, l’aglio comunque non lo avrebbe digerito fino a sera, il sapore pungente che ritornava su dall’esofago e fuoriusciva dalla bocca con piccoli sbuffetti doveva tenerselo addosso, non avrebbe certo vomitato ora, dopo tanto sforzo, e coi pantaloni tirati su a fatica senza allacciare il bottone aveva preso l’ombrello e si era imbarcata sul primo tram che la portasse via dai piatti da lavare, dal ripiano dell’acquaio fradicio e schiumoso di detersivo al limone, dall’odore di patate bruciate che si era sparso per la casa. Faceva più caldo fuori che dentro, e dimenticò di allacciarsi il cappotto così che si vedeva benissimo che i jeans non erano chiusi fino in cima ma per tutto il viaggio di andata sembrò non accorgersene impegnata a calcolare mentalmente la convenienza della sobrietà e la miseria dello stordimento, solo al ritorno, sull’autobus, guardandosi in obliquo la sporgenza della pancia, notò che tutti potevano vedere che il bottone era slacciato allora si mise a correre fino a casa, perdendo dalla borsa gli oggetti, le sigarette, inciampando nelle stringhe e tirando la cicatrice dello stomaco, tossendo muco, pur di togliersi, liberarsi velocemente di quei maledetti pantaloni e bruciarli simbolicamente nella combustione dell’olio dell’arrosto. Avrebbe provocato un rogo di vestiti vecchi, da bambina malata, strappava e buttava nel fuoco con rabbia le manichine corte dei golfini taglia small, lacerava con forbici e coltelli le cerniere lampo rimaste incastrate nei tessuti, ma non si sarebbe mai gettata lei stessa sulla gratella ad aspettare che il suo grasso si sciogliesse.

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Elisabetta Pendola

SEO specialist. Specialista SEO organica appassionata di cibo, alimentazione sana, colori e buonumore.

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11 commenti

  1. che bella complimenti un post strepitosooooooo buon inizio settimana

  2. Bruciali tutti quei vestiti vecchi, strappali bruciali e buttali via.
    Un abbraccio forte.
    Alice

  3. Sono stata qui, ti abbraccio.
    Sandra

    1. ciao, Sandra. Ho letto anche il tuo altro commento, grazie. comincia pure da dove vuoi, con me, non c’è scampo 🙂 ps mi piace tanto il tuo blog

  4. Visto il tuo link sulla “Torre di Babele : volevo farti l’augurio per la lunga degenza terminata in ospedale e quindi un conseguenziale in bocca al lupo e son quindi passato . Efficaci e scritti meravigliosamente i tuoi racconti ! complimenti e buona serata domenicale. Lucio

    1. ti ringrazio, Lucio, per l’in bocca al lupo e per essere passato di qua, buona serata anche a te torna a trovarmi 🙂

      1. Grazie a te , cara Elisabetta, certo che tornerò a trovarti! •-

  5. anche da me, un abbraccio…

    1. grazie poetella 🙂

  6. un abbraccio

    1. grazie di cuore, Pino

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