Scrivere è un’arte o un artigianato? Era confusa al riguardo, nella penosa ora della digestione, e mentre il babbo faceva i filmatini di prova con la nuova fotocamera lei leggeva e rileggeva i suoi racconti intimandosi di buttare giù qualcos’altro, entro quel giorno, un altro po’ di cibo e un altro po’ di scrittura, ma in compenso per quel pomeriggio si era guadagnata la sua bella soddisfazione casalinga, e gongolava ancora inoltrandosi nel pomeriggio dondolando avanti e indietro per la casa fumando una winston rossa, farfugliando al babbo quanto gli voleva bene mentre intesseva con la tastiera nuovi vestiti semantici da fare e disfare, aveva la bocca impastata di dentifricio dopo che si erano finiti i tre hamburger con la sottiletta per ritornare bambini per un giorno, e ci erano riusciti bene, lui friggeva le polpette e ci adagiava sopra la fetta di formaggio svizzero stando attento a staccarlo bene dalla sua pellicola, lei tagliava i pomodori sardi e affettava il pane duro, e aveva lavato tutti i piatti e le posate e la casseruola canticchiando la patetica di Caikovskji; erano dunque riusciti a infilare, ammonendosi a vicenda di tenere la fotocamera ferma immobile con le mani e appoggiata sullo sterno, il filino per tenere al polso la nuova macchina digitale che non si decideva a entrare, né nel primo buco, né tanto meno a uscire dall’altro, avevano provato a infilarlo con una penna, con un orecchino di lei, stretto fra i denti e inumidito l’estremità per rimpicciolire il diametro di piegatura, era un po’ come i ninnoli che si attaccano ai telefonini, solo che per i telefonini è tutto più semplice e se vi sembra complicato, provateci con una fotocamera kodak che è anche fallita da due anni -gli avevano forse rivogato una fregatura colossale? non ne sapevano nulla fino a quando lei quella mattina non si era presentata con la madre in un negozio di elettronica per comprare la micro memory card che ovviamente non era inclusa nella scatola, ed era oltretutto la digitale che costava di più, come non valeva più un cavolo la sicurezza con cui suo padre pensava che a maggior prezzo equivalesse migliore qualità!-, prova e riprova ci avevano messo mezzora, a spiaccicarlo e inserirlo bene dentro nel foro di sinistra, e poi con l’orecchino a mo’ di uncino lo avevano incanalato indirizzandolo verso l’uscita dell’altro foro e tirato su come un esca e prontamente avvolto intorno a se stesso per evitare che fuoriuscisse tutto di nuovo, era stato un lavoraccio, ma che soddisfazione provò quando intravide il filetto nero a fare cucù dall’altra parte! Avevano comprato anche i dolciumi da dare ai bimbi che sarebbero venuti la notte di Halloween, la fotocamera funzionava bene, il babbo le aveva fatto subito una foto con il cane ed erano venute entrambe con gli occhi rossi ma quello che era importante era che lei sorrideva, il petto finalmente a sporgere un poco dal golfino, le braccia ora forti strette nelle manichine invece corte e avvizzite del golfino che indossava l’anno precedente in ospedale, che non andava più bene ma era tanto caldo come faceva a decidersi di buttarlo via, era comunque una prova che era una sopravvissuta, allora, i piccoli rotolini morbidi sopra la cucitura dei jeans quando si piegava in avanti per carezzare la cagnetta a cercare un sorriso adatto per l’occasione, uno in cui non si vedesse troppo che era sdentata, uno in cui il naso non si piegasse in avanti acquilino ma si mimetizzasse nell’aria compiaciuta e vagamente vanesia del viso che assumeva quando si sentiva bene, nutrita, sobria, lucida, briosa, eccitata, le mancava solo di avere dei denti buoni, e un po’ meno bolle scorticate in mezzo agli occhi e sul mento, e sarebbe anche forse risultata una donna piacevole, sincera, con i capelli lunghi che le ricadevano attorno al viso come una giovane madonna senza martirio.
La fotocamera0 (0)
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@cetriolo, grazie!
@lallodola, grazie anche a te, ora passo a vedere il tuo blog
@Barbara perché mi sto esercitando a scrivere prima o poi di qualcunaltro che non sia me, grazie dell’abbraccio ricambio
Betty perchè parli di te in terza persona? I fantasmi ancora presenti ti impediscono di fare un altro passo?
Un abbraccio.
Con una simile presentazione come non seguirti?
Belli i tuoi racconti
È sempre un piacere leggerti