Suonato il citofono della sorellaccia sono entrata reduce da una bestemmia lunga due ore di viaggio di autobus infame. Mi scrivevo gli appunti sull’iphone con mani traballanti e una continua minaccia di stomaco di rivoltarsi e fuoriuscire a sorpresa come un pacco bomba.
Cose amene, cose gentili sul mondo. Ripetizioni. Ad esempio:
Poi mi si è addormentata la Giulia in collo mentre leggevo un libro () e ho sentito -sì come una rivistuccia da quattro soldi descriverebbe come effetto yoga- piano piano rallentarmi internamente il battito del cuore come se fossi stata su una spiaggia incontaminata tra ananas lontana da riviere e da luoghi che puoi trovare su un atlante senza niente al mondo che potesse turbarmi… Ho posato il libro accanto e chiuso gli occhi anch’io, e stavo li ferma non pensavo a nulla, tregua alle matasse, solo che c’era questo esserino senza illusioni né delusioni che pur nella sua inconsapevolezza non aveva paura alcuna di essere solo e solo e solo quello che è, il suo dormire.
E quella bestia delle bestemmie, sullo stesso autobus al ritorno, placata, contagiata, riposa.
quindi questo è il tuo big ben …
ben comincia.