A cosa pensi quando non pensi? Nella vita è bello anche arrendersi all’evidenza. Quando un giorno la smetti di essere una pazza furiosa e ti siedi tranquilla a mangiare un gelato su una sponda del fiume contemplando le anatre, le pance rotonde, i volti un po’ arrossati dal sole di maggio, ti accorgi che peschi casualmente dalla lenza una certezza, pura, vera, cangiante, incondizionata, incondizionabile: non sei uno squalo, sei viva è vero hai lottato, ti sei dimenata, ti sei sorretta, spinta, logorata, distrutta, Dio solo sa quante volte hai sopportato di avere attacchi di panico improvvisi, desiderio di morire, orrore di non riuscire a tenere tutto sotto controllo, il tuo corpo, la tua coscienza, le azioni, le reazioni, hai creduto anche di aver perso completamente il cervello, poi l’anima, e in tanti ti hanno creduta spacciata, oltre che così inadatta a vivere, saresti stata anche una morte scomoda; ma poi sei sopravvissuta quando hai capito che il pesce doveva essere ributtato in acqua, e non grigliato. Hai guardato negli occhi la supplica di quel pesce e l’hai salvato, da sola, mentre nessuno ti guardava, mentre gli altri si innamoravano e si odiavano, te lo sei meritato, quel piccolo piacere, quella infinita libertà che ti ritornava dando la grazia, assolvendo, quella libertà che ti si dona così tanto, è proprio della tua taglia, la tua bellezza così discreta lo sguardo più dolce e il tuo sempiterno sorriso ogni volta che fumi e appoggi i gomiti sul tavolo e pensi ma se..ma se…cosa pensi quando non pensi a niente? Tu hai scritto con amore. Tu non hai bistrattato la realtà. Tu non hai giocato sporco. Tu non hai stravolto la verità. Tu non hai insinuato. Tu non hai manipolato le cose. Tu hai lasciato andare e hai rinnegato il potere che hai di spostare le cose nel mondo. Forse per la prima volta non hai bluffato. Hai agguantato e lasciato liberi i pesci tendendo le mani aperte nell’acqua che scorreva limpida nel letto maestro. Il sangue degli altri si discioglierà lentamente nelle acque dei rivoli laterali, s’infiltrerà nei licheni e s’infrangerà con passione e forse decollerà. Ma poi torna la quiete. Io sono l’unica che ha ascoltato con la pace nell’anima questo racconto cristallino, dove l’evidenza corrisponde alla felicità. Tanta polvere evapora. Tu sai che il fiume scorrerà di lì, un’anatra ritroverà sempre la sua casa.
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Qui c’è cuore e verità. Due caratteristiche meno scontate di quel che potrebbe sembrare. Buona giornata.
A te carissimo, grazie del tuo commento :*
Davvero davvero bello questo post, Betty, un bacio (:
La vita ritrovata, sentirsi liberi di vivere… tutto questo è bellissimo.
è vero, è una sensazione bellissima. e pensa che me ne stanno capitando di tutti i colori, ma io guardo e passo, e sorrido. forse sono ebete.
:=)) (devo farlo così lo smile sennò esce fuori una risata, ma è un sorriso!)
grazie carissimo, poi passo da te a leggere le minch…ehm..le meravigliose cose che scrivi 😉
stavi per scrivere la definizione esatta, ormai è tardi 😀 😉
oggi siamo ottimiste, eh?
ehm, veramente no. ma devo, appunto, sopravvivere