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La poltiglia di riso dolce
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Cosa farò tutto il giorno oggi? Niente, come Fukaeri, penserò. E farò una ricerca di ricette con l‘okara. Ieri sera tardi, aspettando che il babbo tornasse mezzo ubriaco ( o mezzo sobrio? sono indecisa se darmi forse all’ottimismo) dal concerto-buffet-brindisi-di-natale dell’associazione fiorentina della Lirica a cui io non ho voluto coscenziosamente partecipare per evitare inutili tentazioni e finire col mettermi in borsa qualche bottiglia d’Asti spumante (sono sì, forte e sicura, ma non a tal punto dal mettermi spericolatamente davanti a un bicchiere offerto con la scusa che è per festeggiare Natale) e farmi la festa da sola, ho preparato con apprensione il mio primo latte di riso da due anni, osservando ogni singolo movimento della VeganStar, sembravo una neo mamma che osserva con scrupolo ogni mossa del bambino, mi sarò fumata dieci sigarette nella mezzora di tempo in cui la macchina riscaldava, triturava, filtrava e poi cuoceva i chicchi integrali lasciandone una poltiglia lattiginosa e bianca da quel sapore cartonaceo per me quasi afrodisiaco. Adoro quell’odore, e mi sono fatta subito un caffellatte per augurarmi la buonanotte, per esser stata brava nel mio lunedì indaffarato, per aver fatto la spesa biologica, per essermi astenuta dai dolcificanti e dalla robaccia industriale, per aver prodotto con le mie mani un succo di riso morbido che, a quanto pare, è adattissimo all’alimentazione dei bambini. Ed ecco che non sono più mamma, sono di nuovo cucciola, e metto il malto nel caffellatte che sa di campi d’orzo bonificati, mi infilo il pigiama a pecorelle caldo caldo che domani dovrò cambiare perché mi sono tutta sbrodolata, osservo il cane accucciato sul divano che ha buttato giù qualche cuscino per sistemarcisi meglio, mi accoccolo appoggiandomi sul suo addome e sento il cuoricino battere nel ritmo del suo respiro tipico di quando sogna di rincorrere i gatti neri per la via di casa dove lo porto sempre a fare due passi, accendo i simpsons alla tv ma non li guardo davvero, sto meditando, in una lingua a me sconosciuta come quella dei simboli, guardo l’albero che illumina i pochi pacchetti che ci abbiamo messo sotto, esprimo il desiderio che si moltiplichino, non per scartarli, ma per la gioia di contornare l’abete e per il riflesso che fanno le intermittenti sui fiocchi incrociati e dorati, mi appisolo un po’, poi quando sento squillare la VeganStar sobbalzo, vado a versare il riso in una caraffa ermetica,  lavo accuratamente il filtro per farmelo trovare pronto per i fagioli di soia, mi fumo l’ultima sigaretta, sarà pronto per domattina, mi dico compiaciuta, per la bambina che va a letto stanotte, e si sveglierà grande domani.

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Elisabetta Pendola

SEO specialist. Specialista SEO organica appassionata di cibo, alimentazione sana, colori e buonumore.

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17 commenti

  1. mi stai affascinando con questi prodotti…
    evita il brindisi… non preoccuparti… io e te e qualche altro brinderemo con latte di soia con caffè d’orzo 🙂
    un abbraccione gioia bella 😀

    1. ah guarda mi piacerebbe davvero invitarti a provare i miei latti di polistirolo bollenti, altro che cocktail 😉 sono contenta di averti suscitato interesse per i prodotti naturali, per me è una scelta di vita importante non fare del male a nessun essere vivente…

      1. tesoro… io, ho la mania dei detersivi ecologici e fatti in casa…
        per evitare di inquinare il mondo…
        il latte non lo bevo… mangio un pò di tutto…
        😛

        1. che bravaaaa anch’io vorrei saper fare i detersivi ecologici mi dai qualche dritta? posso trovare le ricette su internet?

          1. sisi…
            guarda qui c’è di tutto 😉
            http://biodetersivi.altervista.org/homepage.htm

          2. fRighissimo! dankedanke, ora vado a pigliare il caffè col lampadarista poi me lo guardo per bene

          3. pensa, io, sono la pecora nera di casa…
            mio fratello ha un negozio di detersivi… ed io, sono l’unica che non li compra 😛
            anche oggi mi ha chiamata per sapere se uso l’anticalcare nella lavatrice O.o
            ma che domande fa?????
            io, mi faccio quello per i pavimenti allungo il det. dei piatti per farlo durare il doppio, faccio lo spruzzino per i vetri…e, devi vedere che risultati!!!!!
            metto l’aceto al posto dell’ammorbidente… ed anche li… tutto ok…
            almeno, io faccio qualcosa per non continuare ad inquinare…
            un bacione bella…

          4. sai che io non ho mai fatto una lavatrice in vita mia non lo dire a nessuno hahahaha

          5. ok, rimarrà un segreto tra me te… e, qualche curioso 😛
            ghghghghghgh

          6. gh gh gh Ele 😀

          7. allora, ti svelo come faccio durare il doppio il det dei piatti.
            quando svuoti il flacone da litro del det. non gettarlo..
            ne prendi uno nuovo ne versi metà nel flacone vuoto e aggiungi l’aceto bianco fino a riempirlo ( shakeri )… uguale fai con l’altro.. cosi con 1 litro di det ed uno di aceto hai allungato il det… i piatti si lavano lo stesso… ed eviti di consumarne a litri puro di quello che vendono che inquina tantissimo…
            quando lo provi senti come sgrassa lo stesso e come profuma.
            Per i pav. faccio 5 lit d’acqua e 3 cucchiai di bicarbonato ( se vuoi anche 3 cucc d’alcool ) usa come straccio le vecchie asciugamano che non usi più… ( funzionano meglio degli stracci venduti )

  2. Racconto dolcissimo, cara Elisabetta , e hai fatto bene ad evitare la tentazione del brindisi natalizio…In questo momento è troppo poco tempo per provare ..un assaggio! Buon martedì impegnato positivamente!

    1. infatti, in questo momento sono troppi pochi giorni che sono astemia per mettermi alla prova, preferisco evitare se posso, e poi in alternativa al brindisi mi sono andata a mangiare un’ottima pizza al kamut con la mamma, quindi non sono rimasta sola in casa a ciondolare e a invidiare mio padre che festeggiava… grazie per i complimenti, sempre graditissimi, ti voglio bene

      1. No no non metterti alla prova con così poco tempo ,mia cara, so bene ! Ed hai fatto benissimo a tenerti impegnata andando a mangiare la pizza e a questo proposito pasteggia ,se vuoi, con acqua frizzante(un minimo di surrogato per il sapore..) e non farti tentare dalle note birre analcoliche (sono micidiali). Dolce sera e ti voglio bene anch’io!

        1. no per carità provai un tre anni fa con la birra analcolica ma fu un disastro: riempivo la bottiglia vuota di birra normale per far credere a tutti che non bevevo alcol… t’immagini. per il sapore quando ho voglia qualcosa di bollicinoso mi piace tanto la gassosa o se no d’inverno mi faccio un bell’orzo caldo… dolce sera!

          1. Bene d’inverno orzo caldo ..buono con goccia di latte e pizzico di cannella ..la gassosa pure quando hai voglia , ma gonfia troppo!

          2. eh hai ragione ma è troooppo buona! adoro l’orzolatte, adorabile l’idea della cannella

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