Sono appena tornata al bar a prendermi il mio solito caffettino e sigaretta, ieri ho avuto un colloquio bellissimo con un dottore che mi spaventava tantissimo prima d’ora!!Quello che mi fa fare tremila analisi nel mezzo della notte e ha chiamato il rianimatore a Natale quando stavo per morire. Lo sapete a chi mi ha paragonata? ad Ulisse nel passo del canto delle sirene, che si fece legare al palo della nave e mise la cera nelle orecchie dell’equipaggio affinché non lo sentissero urlare di liberarlo, per poi naufragare. Mi ha detto che sono “astuta” come lui a lasciarmelo fare senza proteste, di farmi legare al letto dopo i pasti, è stato molto incoraggiante come paragone, non trovate? sto rivalutando questo dottore folle, abbiamo fatto proprio una bella chiacchierata (a parte che per metà parlava in greco antico e io non ci ho capito nulla).
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Cara Betty,
sei molto saggia, quanto e più di Ulisse, a trovare le strategie per ingannare i buchi neri della tua grande e astuta intelligenza.
Quando è troppa, l’intelligenza sconfina la capacità umana di gestirla e tracima in campi dell’inconoscibile che né bussole, né righello e squadra posso inquadrare.
Le cinchie con cui ti fai legare possono sembrare un orrore ma sono l’ammirevole e coraggiosa strategia che la tua parte sana ha scelto per salvare TUTTA te stessa. L’importante (e questa è l’importanza del gesto) è che sia la tua parte sana e lucida a scegliere. Finché è così, c’è vita, c’è speranza, c’è futuro. Buon viaggio, Ulissina!
sara
cinghie, battitura distratta ma anche la forma… ha la sua sostanza…
s.
Al posto tuo mi metterei nelle sue “mani”…altro che lo spichiatra grasso, folle…o pazzo!