Through Her Eyes

Ascolto i Dream Theater pensando a quanto poco sono furba e mi faccio sempre sgamare quando combino qualche marachella, niente di grave eh, più che altro ha a che fare con i caffè e le sigarette, vomitare non vomito più da 11 giorni e sto decisamente meglio. Però farsi sgamare è proprio da cretini, Betty Betty mia, dice LadyLazarus. Ora che sei resuscitata di nuovo, potevi nascere un po’ più furba, e invece niente, la terza vita e sono ancora più babbalona e rimbambita per queste cose, non imparerò mai. Per il resto va tutto bene, mi lascio curare, finalmente, e sono diventata più buona, questo è tutto, per oggi. Non vedo l’ora che arrivi il babbo e la mamma per portarmi la corrispondenza quotidiana a cui amo rispondere, a penna, sul nostro quadernino personale. Non c’è nessuno stamattina per giocare a burraco ed ecco che mi demoralizzo un secondo, ma torno a sorridere nell’attimo in cui mi accorgo che ieri mi hanno portato un nuovo libro da leggere, sempre di Murakami, e le gomme ancora quasi intonse da succhiare come un nettare prezioso in bocca mentre tengo la testa appoggiata alla mano il palmo sulle tempie mi sento masticare e mi compiaccio di quante ne posso tenere in bocca tutte insieme, nell’attesa della prossima sigaretta. In qualche modo deve passare il tempo, in questo posto. Grandissimo l’infermiere Fabio a cui piacciono i Dream Theater ed è venuto ad ascoltarli in camera con me, con lui guardiamo tutti i giorni feriali i Menu di Benedetta su La7 e ci divertiamo un mondo a commentare tutti i pasticci che combina quella lì in cucina, dopo pranzo, è il nostro rituale carino che mi aiuta a digerire il cibo, quel cibo che non è più malefico adesso, che non mi fa più paura come prima, che mi nutre e, LadyLazarus dice, accettalo e ringrazia il cielo che puoi ancora farcela. Non morirò di questa malattia bastarda, se morirò, non sarà per questo. E c’è tempo per morire anche più in là, magari, prima ho da fare 🙂