Sempre qui, ancora ricoverata in questa cazzo di psichiatria che sembra un inferno, il corridoio del reparto come un limbo senza fine, mi hanno trovato l’epatite pure adesso e io non ce la faccio più di tutte queste nuove complicazioni che mi buttano sempre più giù di morale e mi levano ogni forza di vivere. Non voglio più uscire dal letto. Non ne ce la farei neanche fisicamente. E’ un controsenso, sono un’anoressica di merda MA per combattere l’epatite devo stare a digiuno per chissà quanti giorni per disintossicare il fegato, posso bere solo un bicchiere d’orzo al giorno, e flebo, flebo, flebo, glucosate per mantenermi in vita, si, cavolo, e non riescono neanche più a prenderemi le vene da quanto sono bucata, ieri cinque prelievi, oggi altri 5 prelievi, più flebo, più acqua direttamente nello stomaco, continua sorveglianza col telecamere e cinghie se tento di muovermi, senza niente, senza caffè, senza sigarette, senza mezzo biscotto né un mezzo spicchio di mandarino. Mi sento fuori di testa. Ho il cervello svuotato di tutto. Non ho più voglia di far nulla, sono nella depressione più buia, in fondo al pozzo dove c’è solo freddo e ghiaccio e nero, ho perso ogni interesse, non mi va più di leggere, né di scrivere, per questo scrivo sempre le stesse cose ed è tanto che riesco ad aprire il computer, ad ascoltare la musica, a fare yoga, non riesco neanche più a navigare su internet da quanto mi fa schifo tutto. Scusatemi, per l’assenza, per la ripetitività delle mie parole, ma sono esasperata.
This is the end, my friend0 (0)
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Sono incappato qui per caso e come al mio solito mi chiedo cosa possa dire per influenzare in qualche modo lo scorrere degli eventi.
Niente, non posso dire niente, non credo di aver mai vissuto situazioni a tal punto oppressive.
Tuttavia, nei momenti depressivi più profondi che ho vissuto l’unica cosa che mi dava, non dico uno barlume di speranza, ma un sollievo, un spicchio di scena da osservare che non fosse spiacevole come il restante, è la relatività della vita.
Sono arrivato a credere quello a cui tuttora confido, niente esiste, abbiamo solo un opinione su quello che possa essere.
La situazione oggettiva, i biasimi, l’irrealizzabile, i modelli cui accordarsi, l’occorrente per la felicità.
Tutte le volte che riuscivo a tirare un sorriso per quanto sfavorevole fosse ciò che avevo in torno a me o contemplare questo comportamento irrazionale nelle espressioni delle altre persone, qualsiasi cosa ci succeda la verità è che siamo ciò che pensiamo, è dal nostro discernimento che intendiamo la realtà.
Contemplando queste affermazioni potrebbe sembrare che l’esistenza sia ridotta ad una significanza infima, inconsistente, eppure è da li che proveniva quella piccola felicità, non essere nessuno poteva al contempo concedermi l’essere chi volevo, a prescindere da quello che volevano le cose per me.
Questo mi ha dato la forza, quantomeno apparente, di poter tessere la strada dei miei voleri aldilà della coerenza, del risultato.
Ho visto che è tua abitudine non farti sentire molto nei commenti, del resto è mia abitudine scomparire dopo essere arrivato, per un momento però ho voluto dedicarti una parte dei miei pensieri, probabilmente nel tentativo fallito di influenzare il corso degli eventi non ho fatto altro che modificare i miei.
Ciao e buona guarigione.
Cara Betty,
ho letto della tua storia e, nonostante non ti conosca personalmente, mi sento molto vicina a te.
Volevo solo dirti che ti penso spesso, davvero.
Se ti interessa, una ragazza che ho conosciuto sul web ti ha lasciato un commento, che magari ti farà piacere leggere e ti aiuterà in un qualche modo, nella ricetta “Per Betty Carbuncle” su veganblog.
Un abbraccio sincero,
Katy
Betty, non mi stupisce più di tanto che tu abbia anche l’epatite visto come tratti il tuo corpo e il lavoro che deve far il tuo fegato per combattere con sigarette e caffè e purificarti di tante schifezze di tanti anni……. Lo credo che non ce la fa più e chissà da quanto tempo lo tratti così male. Ha veramente bisogno di riposarsi anche lui. Perciò la migliore cura è veramente il digiuno anche se nella tua condizione è un problema in più, ma credo che quello che stanno facendoti sia indispensabile e opportuno perciò accettalo e collabora. Riposati e stringi i denti che quando si arriva al fondo del pozzo non si può far altro che risalire. L’importante adesso è che tu recuperi le forze, anche se ci vuole tempo e tanta pazienza. Cerca di averne ancora pensando a noi che ti seguiamo nei tuoi sforzi e a tutte le persone che ti vogliono bene e ce ne sono tante anche se in questi momenti ti senti sola.
Però appena starai meglio dobbiamo veramente fare qualcosa per uscire da lì e cominciare a lavorare sul serio ai tuoi problemi. Hai già provato con qualcuno a cercare di capire che cosa ti ha portato a questo punto. Perchè sai che conoscendone le cause, si è al giro di boa per risalire alla superfice.
Dunque non ti assillerò più con l’ansia di tutti noi, devi stare tranquilla per ora, ma sappi che quando vuoi puoi chiamarmi o semplicemente per parlare sulla mia mail, o per cercare insieme qualche soluzione.
Non ti preoccupare di nient’altro che del tuo corpo, ascoltalo ed aiutalo a purificarsi, cerca di non pensare troppo soprattutto al cibo non è il momento.
Aspetto che tu stia meglio e che sia tu a richiedere il nostro aiuto. Sappi che noi ci siamo e siamo tutti con te. Un grande abbaccio e tanti bacini……Pina
No, cara Betty, questa non è la fine. Sarà la fine quando tu avrai deciso di smettere di lottare. Sei libera di scegliere. Certo, nulla ti impedisce di mollare, ma allora a cosa è servito tutto il dolore che hai sopportato fino ad ora? Hai ancora la possibilità di ricominciare, di plasmare e dar forma alla tua vita in modo diverso se lo vuoi. Non sprecare quest’opportunità. Ciò che hai provato, nonostante tutto, ti ha arricchita e ti ha resa più forte, ma potrai rendertene conto soltanto se continuerai a vivere e a combattere. Fuori da quell’ospedale c’è un mondo intero che aspetta che tu esca a conoscerlo e conquistarlo, ci sono persone per cui tu sei importante che non sperano altro che poterti riabbracciare e ce ne sono tante altre che ancora non conosci e che vorrebbero condividere le proprie esperienze con te. Betty, non arrenderti ora! So bene quanto possa essere difficile, ma questo è solo l’inizio della salita. Ci sarà ancora molto da scalare, ma il traguardo che ti aspetta vale tutta la fatica, credimi. Le ferite che porti nell’anima non si rimargineranno mai del tutto, ma verrà il momento in cui tu ti sentirai finalmente guarita e capace di sopportare il peso del mondo e di te stessa. Coraggio Betty, resisti ancora una volta. La vita è un soffio di vento, ma vale la pena di respirarlo fino in fondo.
1bacio
Eva