l’8 agosto 2011 Jaele era stranamente felice. L’avevano portata giù al bar per la prima volta a prendere il caffè e se l’era gustato come un cremoso gelato al pistacchio, aveva stretto nuove amicizie su in reparto e le avevano anche detto la data di dimissione che sarebbe stata la domenica successiva salvo imprevisto. Mai le sigarette anche dosate erano state così gustose. Da lunedì sarebbe partito il nuovo programma terapeutico con lo staff del centro salute mentale e con la Roby l’infermiera stronza-ma-buona e l’educatrice per farle fare delle attività alternative al suicidio e la cosa la riempiva di eccitazione. Per la prima volta non aveva paura del cambiamento, della crescita.
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