Boh, io da domani sono a Atene, comincio a perdere il senso di queste ore, perché di dolore ho già parlato abbastanza, e di felicità sento di doverla testare dermatologicamente, non si può parlare per sempre all’infinito, verso un futuro che si è anche accorciato di nuovo di un anno, periodo convulso quello del mio compleanno, tante personalità mi stanno abbandonando, giorni posseduti dalla rabbia, aggressività ai livelli dell’ubriachezza, senza aver annusato per sbaglio lo spruzzo alcolico del deodorante, o deglutito la spuma del collutorio, ho sentito la nausea come se dovessi partorire un Alien, ho letto un racconto bellissimo di Marcella Serrano, non il primo del nuovo libro, quello faceva schifo, uno nel mezzo, messo lì, a tamponare tristezze, a medicare verruche di persone che non hanno mai provato un attacco di panico in vita loro, e che quindi io penso, possano fare quante giravolte gli pare e stravolgere i fatti della loro vita, divorziare piangere un genitore o un figlio morto, ma non hanno mai vissuto davvero, ma non hanno mai strappato il bigliettino di una corsa nel vuoto cosmico, quello che ci aspetta se non ci sbrighiamo ad afferrare strette e presto le occasioni, le coincidenze, gli aerei nella direzione giusta, la lucciola nel momento che brilla, con la retina, poi allora si può vivere per collezionare, ricordare. Faccio la valigia con il viso scorticato dai dubbi che affiorano sfigurando anche le mie espressioni più buffe, la cicatrice che pulsa, ripiego la guêpière nera che mi sono comprata per coprire lo sfregio, e dice che sto bene, fisicamente un leone, ma la verità è che mi sento brutta, decadente, quella che in un passante per la strada potrei accusare come vecchia gloria, una di cui più non parla nessuno, e che il successo ha degradato o l’insignificanza e la solitudine hanno corroso, quindi non c’è nemmeno la curiosità di vedere, tutto torbido e sporco e irrisolvibile, forse una deficiente, quella che ha capito così tanto di se stessa che ha concluso che è molto più interessante leggere altrove, ad esempio, una mia amica ha una bimba così bella, ma così bella, che io non riesco proprio a provare invidia, ma solo stupore, meraviglia, oppio per il mio giramento di coglioni. Ciccia, Grazie. Boh, io da domani sono a Atene, nel caso qualcuno volesse fare un attentato.
Una valigia piena di farmaci0 (0)
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Buongiorno bellezza,
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Buon viaggio!
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Alis
Ciao Betty, buon viaggio! Divertiti! Ti abbraccio <3
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raccontacela quest’Atene, allora 🙂
ti leggo raramente ormai, ma solo perchè leggo raramente qualsiasi cosa, però vedo che sei sempre in forma… per la bomba c’è un orario che preferisci o faccio io?
Buon viaggio allora……
Se posso vengo a fare l’attentatore ahahahah. …
Marcello
🙂 Buone vacanze, cara! Divertiti e al tuo ritorno… racconta! Adoro leggerti. Sei graaaande! E… tranquilla, nessuno ti farà un attentato. Sei troppo simpatica! 🙂 Bacioni!
Atene è bellissima e tu pure!
Un bacio, Tatiana
L’ultima riga mi ha veramente divertito, fatto ridere di gusto! La presunzione di poter pensare che qualcuno possa attentare alla tua vita! Cosa hai combinato di così grave a danno di qualche potente?
Ciao e, mi raccomando, ad Atene fai la brava e non ti scoprire troppo. Il freddo dell’autunno ormai arrivato è troppo pericoloso per la salute non solo degli anziani come me ma anche dei giovanissimi come te.
Ciao miss simpatia. Un abbraccio. Osv.