Sono qui in accappatoio in attesa del mio turno per farmi la doccia, ho già preso il caffè giù al bar e mi sono fumata le mie due sigarettine. Dopo la doccia mi attaccheranno alla nutrizione che durerà due ore e poi il pranzo con la contenzione, i giorni passano tutti uguali, solo le sigarette vanno a diminuire di volta in volta, a seconda del turno. Io sono mediamente felice e consapevole dello stare qua per un preciso motivo, soprravvivere fino ad arrivare in condizioni decenti per farmi ricoverare in una struttura apposita per i miei problemi alimentari e che non sia psichiatria generica pura e semplice. Se il fine è guarire, aspetterò, mi farò aiutare, la parte di me che è stufa marcia di questa malattia bastarda sta lentamente prendendo il sopravvento su quella impulsiva, malata, tarata, infame e insidiosa che mi preclude ogni possibilità di una vita normale, non voglio niente di più che una vita normale, mi va bene anche bruttina, irta, mi va bene anche una continua lotta, una battaglia, una guerriglia continua, purché sia la vera me a decidere la strategia di guerra.
Giorno della liberazione0 (0)
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io sono convinta che ce la farai. perchè hai bene in mente dove vuoi arrivare e perseguirai l’obiettivo.
il che non significa necessariamente guarire, ma almeno darne a chi di dovere una parvenza sufficiente a ridarti un po’ di respiro. e te lo auguro, davvero, perchè credo che ognuno debba essere libero di fare della propria vita ciò che preferisce.