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La tentazione di esistere

Jaele insonne
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Jaele era sveglia dalle 1 di notte e non riusciva più ad addormentarsi. Per conciliare il sonno si era fatta una mega tazzona di caffè bollente e si fumava una sigaretta dopo l’altra. Ottimo metodo per curare l’insonnia. Sì. Non voleva dormire. Dormire era soltanto uno spreco di tempo prezioso. Jaele volleva scrivere, scrivere, scrivere all’infinito della sua esperienza psichiatrica. Il giorno precedente aveva fatto il colloquio con lo psichiatra-matto ed era andato bene, il peso era ok, o quantomeno non in pericolo di vita quindi poteva andare tranquilla a giro per la città senza essere un pericolo per se stessa e uno spaventapasseri per gli altri. Era molto soddisfatta di sé, aveva fatto lo yoga come da programma e ora non aspettava altro che di uscire con le sue due Roberte preferite per poi recarsi al Cat degli alcolisti in trattamento. Ma voleva ascoltare questa volta, Jaele doveva imparare ad ascoltare prima di parlare. La serata era andata benissimo, aveva vomitato poco e niente, e le piaceva il respiro di sua madre addormentata tranquilla sul divano, per una volta non con un forchettone in mano presa dal panico della morte improvvisa della figlia. Il tofu con le zucchine fritte era buonissimo, ed era tanto che Jaele non si godeva un pasto così nella sua casetta in mezzo al traffico ma che si affacciava su un ampio giardino dove i gatti giravano liberamente. Cambiava loro l’acqua tutti i giorni, e lasciava sempre qualche croccantino di quelli buoni, quelli che dava anche alla sua gatta domestica. Il freddo non l’attanagliava più come durante il giorno ed avere qualcosa in pancia non la intimoriva più di tanto, era felice, e pensava ad altro, alla normalità, all’aria di casa, alle tazze di caffè da sciacquare, ai cucchiaini di plastica che si rompevano sotto il getto d’acqua bollente dell’acqua riscaldata sul fornello con un lieve crac, alla voce di CSI las vegas in sottofondo mentre si preparava per la notte, alle medicine che aveva preso ma che quella notte non avevano sortito l’effetto sperato. La volontà di scrivere era più forte, e lei non poteva sprecare tempo, aveva voglia di muoversi, di camminare per la notte nella città addormentata, accompagnata dai lampioni gialli che le indicavano la via. La scomparsa del cellulare quella mattina era stata una benedizione, tra un giorno sarebbe stato il suo 27esimo compleanno, il quinto mese senza alcol, i progressi alimentari e comportamentali da festeggiare. Ripensava all’abbraccio del suo psichiatra e agli occhi dolci della Roby, all’Annamaria e alla sua mano stretta alla sua per riscaldare il gelo delle estremità del suo cuore.

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Elisabetta Pendola

SEO specialist. Specialista SEO organica appassionata di cibo, alimentazione sana, colori e buonumore.

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2 commenti

  1. la notte è nutrimento per i creativi.
    un bacino pieno d’affetto.
    mery.

  2. Auguri!

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