Ho deciso che pubblicherò anche qui in sincro il mio percorso di sopravvivenza, anzi, di apprendimento e conoscenza di una me già viva, ma troppo tempo imbavagliata, e i pensieri e il sudore e le parole che accompagnano il corpo quell’odiato corpo mentre si riprende, e si guarda guardingo, sospettosa, timorosa, spesso angosciata all’idea di trovare una casa non solo in cui ritornare, non solo da cui uscire, non solo una.dogana di passaggio e tantomeno a cara tariffa, ma una casa in cui abitare. Se riesco a trovare il plugin giusto, i passo passo documentati delle emozioni che li corredano, comprese intere lunghissime didascalie di silenzi e il non avere voce, né parole, né alcun potere saranno anche qui, su Ossitossina il blog. Per adesso potete visualizzarle cliccando sulle istantanee-anteprima qui a destra nella barra laterale ➡️↗️, nella sezione e galleria Instabilgram.
Perché gia non avevo abbastanza confusione nella mente da districare.
No.
Altrimenti non sarei ossitossica. Ma sarò ossi, sempre tutta ossi, con l’Elisabetta intorno.
Dimmi tutto!