Stanotte che è un po’ anche ora pensavo che io non andavo a scuola, non andavo a scuola né a imparare né a fare l’idiota, io andavo a essere la più brava. Fine. Un dovere imposto, come la solitudine, armarsi nella pelle per andare in guerra e andarci in bus con lo zaino vuoto per infilarci i voti dati in merito al chiacchiericcio da laggiù in fondo, dove succedevano le cose, non uscivano dai libri, il mio posto d’onore, l’unico banco d’imputazione che contenesse la forma del mio registro assente.
Dimmi tutto!