Di gente che di scrittura c’è morta, di colera o di consunzione, del famoso e vintage crepacuore, ne ho letta tanta, è una battuta di caccia falciatrice inarrestabile, una partita vincifacile. E continuerò a leggerne, e continueranno a leggermi. A me sul blog perché il privilegio della carta chi lo vede chi ci arriva son’altro che pietanza da strega per quanto ci provino a intenerirmi la carne, a trovalla, mescolandomi col paiolo insieme ad altri ingredienti. Son come mi si provoca, il mio corredino di ritorno espressivo, una lagna che s’è intravista solo in Frida Kahlo, che un po’ benmistà a andare a respirare l’aria fuori da questi gangheri, e un po’, come infamia, se proprio mi volevano far del male, decisamente mi sopravvaluta. Chi la sacrifica una palma per le pagine rabbiose e le favole a pietà, fine! che, all’ombradècipressiedentrollurne, chiacchiero coi miei morti. Ora che le hanno messe nelle riserve e nei musei e che forse anch’io, se mi voglio comprare, mi devo rivolgere al mercato nero.
Dimmi tutto!