C’era sto gran fijodenamignotta d’ulisse attaccato al tronco maestro della barca che se la tirava fino alle lacrime tra un’isola de famosi e un’altra iattura tipo una matta che ti preferisce piùporcodicosì sirene vogliose affamate che se lo piglian volentieri unto rincitrullito diventato claustrofobico e sudicio e dicedice, ventanni a diredire -e per forza i marinai poi gli cascavan giù come birilli- che lui aspettava il vento a favore per ritirar i remi in barca e salpar alla volta dei mari avversi lui aspettava il vento capito per far ritorno in terra natale, a Itaca, bisogna qualcuno glielo dica a Kavafis e l’anima sua per me non era sto nido di rose la situazione a casa, poco poco io Penelope se l’avvertivano cioè se qualcuno gli avesse concesso parola oltre a un telaio come minimo diceva dammi na lametta che ti taglio le vele.
Dimmi tutto!