Nemmeno la letteratura, quella seria, la scampa. Era l’ultima cosa rimasta vergine e straniera a quel fagiolino mangiatutto del suo doverci essere. Camus non sarebbe affatto contento di venir spiegato (*ndr) da Saviano, forse Camus non vorrebbe nemmeno essere spiegato, vorrebbe rimanere un barbaro del pensare, e di certo un mezzo secolo fa non ha scritto con l’intenzione che il suo lavoro si adattasse a far da marchetta apripista a Saviano, né io ho alcuna intenzione di saperne il vantaggio, quello di Saviano. Scoprire Camus perchè ve lo spiega saviano è un episodio dissociativo degradante e grottesco, una dichiarazione pubblica -e intima- di idiozia, una lettera aperta all’universo della propria complicità all’infrollimento ignorante, un lamentoso e passivo culto del banale e dei suoi attori, allora nuoce meno alla salute chiudere ogni libro e ogni aspirazione minimoculturale e accamparsi volontariamente sotto un ponte a farsi un trip, e all’edicola andateci per comprare le smagliature dei Vip. Non state a sentire Saviano, potrebbe farvi passare la voglia di leggere Camus, o di leggere del tutto.
Poi fate un po’ come ve pare.
Dimmi tutto!