Infognarsi nel brainstorming che ti serviva a sfognarti dalla tua poliziesca mania del controllo, suddividerlo in miliardi di sottoinsiemi e compilazioni di liste su liste, liste che servono a fare il punto delle liste che devo ancora fare, liste troppo dettagliate per avere una visione di insieme, e troppo confuse per prestare attenzione alle piccole cose. Liste per le cose importanti. Liste delle priorità. Liste della necessità del superfluo. Liste pratiche. Liste teoriche. Liste della spesa. Liste delle emozioni. Liste sul senso del mondo. Liste di cose da imparare. Liste di cose belle e brutte. Liste delle Assenze. Liste per semplificarsi la vita. Che quando hai finito di scriverle puoi dire di avere davvero avuto una vita?
Elenco risposte valide e sincere:
-Bene o male sì. Anche se chiunque mi prende per pazza (ma ho già compilato la lista dei diritti dello psicopatico da presentare alla corte per cui col cazzo che mi rinchiudete un’altra volta!!!)
-Sì. Una vita a pianificare liste = meno vita da dedicare al Fare Cose (specialmente i propositi delle liste)
-Sì alla Enne! e l’unica certezza che ho è che sono momenti di puro piacere, che la parte migliore è poter aggiungere lineette e trattini all’infinito senza mai arrivare a capo di una Risposta o una Soluzione o una Verità delle e sulle cose che potrebbe non piacermi. Per niente. Tipo che invece l’inchiostro delle pennebic non è infinito.
-Sì e non è Vita, ok ok, è meglio, è Creare la Vita.
Bene ora che me la sono raccontata, continuo a farlo. I fogli bianchi nei paraggi non hanno scampo.
Dimmi tutto!