Non vi arrischiate mai ad amare un poeta, ci vuole tattica, ci vuole metodo, ci vuole strategia, e ci vuole tempo. Manca poco che faccio tardi al lavoro (quanto lavoro, troppo lavoro! che detestabile vizio!) perché mi sono dilungata a farmi baciare e agguantare le maniglie dell’amore dal principe generoso (è un pregio, pare: si concede a tutte, non lascia nessuna scontenta) e ho saltato la tappa pigiama perché sono belli i baci casti sotto il sole per una trentenne che era sei anni che c’ha avuto il tappo alla bocca a meno di non baciare i tubi dei bagni di psichiatria. Io sono violentemente romantica. Mi sciolgo quando mi riserva questo trattamento esclusivo (non è vero, ok, mi sciolgo perché sono 40 gradi all’ombra della pensilina) anche se è buffo che si vergogna perché potrebbe passare una di loro alla stazione dei treni. Io dico allora lo vedi è straniera. Non so perché ma se è straniera alzo bandiera bianca -chissà perché le straniere sono tutte strafiche- se è italiana invece la stendo, è una sensazione a pelle. Nessuna ha la mia nobiltà di postura quando tiro dei rutti che fomento il formarsi di uno tsunami in america. Ai miei occhi è già incastrato in un matrimonio coi marmocchietti, anche se il mondo intorno vede solo un bulletto coatto firmato attempato col birrozzo artigianale in mano e i boccalini bavosi di cioccolato fondente ai lati della bocca. Per me è splendido che si faccia trascinare al vegetariano nonostante sia un carnivoro impenitente e costringa la sua boccuccia di smorfioso viziato ad assumere il sorriso di chi gradisce una lasagna vegetale (l’insapidità è uno stile di vita) ma ancor più la mia compagnia. Diventi ogni giorno più bella = Diventi ogni giorno più grassa. Ma va bene, dice che tra sei o sette anni sceglierà. Apprezzo la sincerità, c’è chi ti dice stasera dico tutto a mia moglie e poi si strascica per anni in mezzo a due stalle. Se queste sono storie parallele spero che sia vero il postulato matematico per cui queste rette non si incontrano mai. Dice non fare tardi al lavoro e poi mi ficca due metri di lingua in bocca. Il suo bacio sa di babà. Dice non ti far licenziare che i soldi ci servano perché si figura già che farà il poeta mantenuto dalla sua graphic designer stacanovista che starà tutto il tempo fuori casa così lui potrà invitare le sue belle, e allora mollami stronzo e gli lascio una chiazza di correttore sul bavero della camicia. Rosa pallido. Indiscutibilmente mio. Io non sono gelosa. Lo giuro*. Mia sorella evanescente è venuta a trovare mia madre, appena mi vede gira i tacchi e dice me ne vado a fare un giro piuttosto che vederti in faccia. Sono soddisfatta, è andata discretamente bene poteva andare peggio poteva sputarmi in faccia poteva rivelare che era lei la terza amante.
*:Che potessero solo morire sotto un treno.
Dimmi tutto!