Wish you were here
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Questo non riuscirà mai a essere un blog di ricette per la felicità. Qui non ci sono tutorial per far saltare fuori da una piccola pallina di pasta, un’alveolata colomba o una compatta pastiera, anche se mi sarebbe piaciuto. Anche se mi sarebbe piaciuto non rimanere come una sfigata davanti alla sua porta di casa a spremere il campanello come se lo mungessi. E lui non c’era. Mi aveva invitato e invece me ne sono rimasta là fuori, davanti al cancello, a mangiarmi rabbiosa i ciottoli dell’uovo di pasqua e la mezzaluna di colomba che gli avevo avvolto nella stagnola. Ascolto gli strumentali dei Pink Floyd e nella mia mentre improvviso a braccetto della mia famiglia disarticolata coreografie di danze post-futuriste e malinconiche come solo le utopie sanno essere mentre aspetto gli ospiti, pochi, per questa Pasqua a cui mancano le uova benedette, mi faccio il segno della croce di nascosto, come faceva un po’ ripiegata in se stessa la nonna, per scaramanzia, ma abbondano le cose buone della mamma come la pasta al forno, le zucchine ripiene, la torta pasqualina, i piselli alla fiorentina, la cioccolata, tanta cioccolata, tutto eretico, tutto pulito, scarico di significati, tutto very shabby compresa la colomba incartata in tono con la nostra casa, la tovaglia verde slavato, la Patty suona il campanello due volte, arriva la sorella e il cognato e io mi assento cinque minuti per riassestarmi dopo una mattinata tirata e stanca, tiro un sospirone chiusa in bagno, mi guardo allo specchio, ho gli occhi rossi, mi tengo le mani l’una nell’altra per non essere tentata di scorticarmi la faccia, ho paura di uscire allo scoperto, di sforzarmi e chiacchierare come se niente fosse dopo tre giorni di buio, dopo aver saputo che lui aveva scelto l’altra, un ostruzione del cuore, la sensazione di rifiuto a disgustarmi, l’orgoglio ferito da leccare, credevo che sarei stata forte, invece sono davvero crollata, il malessere ha irrigato la rete fognaria lungo le vene, scrivevo che potevo conquistare il mondo, ma non riesco a cavalcare nemmeno il mio piccolo cavalluccio a dondolo, come dieci anni fa, sono piena di giocattoli da buttare, giochi che non funzionano più, tetris scaraventati contro il muro senza riuscire a smettere di suonare, di castelli della Lego da smontare, i mattoncini da dividere per colore e riporre in una scatola da scarpe marrone in fondo al cassetto, e sotto il sorriso che ostento si intravede una crepa, una faglia, sotto una calza slabbrata messa a cappuccio sulla testa che vorrebbe andare a rubare, a rapinare e riportare a casa la sua merce.

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19 risposte a “Wish you were here
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  1. Avatar geleselibero

    i pink floyd non vanno bene per queste circostanze, prova Masini!

    1. Avatar elisabettapendola

      nonsonoscaramanticamahopauramiportiiella

      1. Avatar geleselibero

        ma nooooooo, ma cosa diciiiiiiiii…
        è la colonna sonora di ogni buona disgrazia

  2. Avatar Geillis

    Tutti ci portiamo dietro dei fardelli pesanti, segreti, che ci rendono le nostre giornate difficili da vivere, e poi ci sono periodi migliori, in cui ti sembra che le cose si stiano davvero sistemando, che il tunnel buio sia finito per sempre, e altri in cui l’oscurità torna ad oscurare il sole…un abbraccio da Laura

  3. Avatar delicatepoppy

    La faglia dietro il sorriso. Che espressione incisiva. Oggi ti capisco benissimo, non ti dico di farti coraggio perchè so che non serve a nulla adesso. E’ più utile sguazzare un po’ nella propria tristezza e poi uscirne, piano piano, come sicuramente hai già fatto.

  4. Avatar Sfolli
    Sfolli

    Ooops scusa, autoironia….(DH sta sventrando la cucina per appendere un mobiletto e sono in stato confusionale O_o)

  5. Avatar Sfolli
    Sfolli

    Infatti, come dice Riccardo, la tua autoirornia ti salvera’, perche’ sei una donnina intelligente e che sa il fatto suo e vedrai che ce la fai!!

  6. Avatar unbiscottoalgiorno

    Capito finalmente sul tuo blog, scrivi davvero molto bene, si arriva in fondo ai post senza fiato 🙂

  7. Avatar Michele

    sai siamo in fondo umani, troppo umani, ma il bello è proprio questo.
    ogni tanto i vecchio giochi vanno buttati, soprattutto per far spazio a quelli nuovi (mai smettere di giocare)
    la vita in fondo è essa stessa un gioco, mica va presa troppo sul serio, sai non è permanente 😉

  8. Avatar riccardo

    Ciao.
    E’ uno sguardo autoironico ed anche (perdonami l’orribile neologismo) autoaffettuoso che getti sulla Pasqua e più in generale, sui giorni di festa.
    Che a volte, con tutte le aspettative che creano, finiscono per essere un un po’ pesanti.
    Diciamo pure… un po’ troppo pesanti, a volte insopportabili.
    Ma la tua autoironia può aiutarti. E non poco!
    Ok, ripasserò.

  9. Avatar le mezze stagioni

    ciao! è un piacere conoscerti e conoscere il tuo blog!!! 🙂
    AUGURI!

  10. Avatar 黒子 くろこ kuroko

    questo è umano e c’è da esserne fieri. e non umano perché debole o finito, ma perché vivo e sofferto.
    ti abbraccio.

  11. Avatar Ossidiana

    niente cappucci, a viso aperto, si va così a prendere ciò che ci appartiene.
    Auguri, per tutto. 🙂

  12. Avatar Emanuela

    Tanti auguri Elisabetta! In bocca al lupo per tutto e un caro abbraccio!

  13. Avatar Wunderkammer iconoclastica

    L’augurio lo ricambio e te lo lascio qui, in questo luogo da scoprire…
    Auguri, appunto. 🙂

  14. Avatar Mary
    Mary

    Tesoro…io ti abbraccio, per quanto possa servire…ma è un abbraccio sincero.
    Vorrei augurarti le stesse cose che ho augurato a me stessa nel mio ultimo post..vorrei augurarti di “rinascere”…
    Serena Pasqua 🙂

    1. Avatar elisabettapendola

      grazie ho proprio bisogno di un bell’abbraccio sincero :*

  15. Avatar masticone

    Ce la puoi fare

    1. Avatar elisabettapendola

      sì che ce la faccio! :*

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