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Sogni, ambizioni, storie misconosciute

Il suo silenzio era scrittura da caminetto, molta cucina, tanto strofinamento di pentole e sbriciolamento di tofu, tante visite dagli specialisti della psichiatria e dei denti, molto fumo, troppe carinerie e gentilezze sotto l’albero. La aspettava una grande sfida, non poteva più piangere sulle spalle di nessuno, e basta con tutte quelle “e” nella sua prosa, adesso doveva prendersi in collo e camminare, da sola, verso un lido che non conosceva, ma che avrebbe giocoforza imparato ad amare, avanzare a tentoni nell’ignoto della terza persona davvero, le aveva detto, passato remoto, 10.000 battute. Era finito il colosso del sé, mangiava troppo, per scrivere ancora della fame.

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3 commenti su “Sogni, ambizioni, storie misconosciute
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    1. Dolce sera ,ora , a te , cara Elisabetta! Vuol dire ed è tipico di chi non vuole aiuto da altri e ormai pensa di potercela fare da solo;” a mmamma” è un rafforzativo ( tipico del bambino che si rivolge alla madre..).Bravissima per i 18 e resta semprre impegnata: aoiuta. Per me oggi 60.

  1. Mia cara , l’esser sobri significa ,oltre quanto già ti esemplificato, anche recuperare forza fisica e morale , tanto da non aver man mano più bisogno di apporti e/o supporti cui affidarsi ! Ti do un altro detto aquilano che mi pare appropriato: “da sola ‘a mmamma”!Dolce giornata !(in aquilano molte consonanti sono raddoppiate)

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